Almeno 60 soldati siriani sono morti nei raid di oggi compiuti in Siria dalla coalizione internazionale a guida statunitense: lo hanno riferito fonti dell’esercito russo.
Il bilancio sarebbe invece di almeno 30 vittime secondo il fantomatico Osservatorio siriano sui diritti umani, una specie di agenzia formata da un solo uomo che vive a Londra e trasmette comodamente seduto su una poltrona davanti a un Pc.
“Gli Usa e i cosiddetti gruppi moderati (tagliagole) che loro controllano non hanno adempito nessuno degli obblighi che si sono assunti con gli accordi di Ginevra” sulla Siria e “se la parte americana non prende misure adeguate per rispettare i suoi obblighi sanciti dall’accordo del 9 settembre, l’intera responsabilità per il fallimento del regime di cessate il fuoco in territorio siriano ricadrà sugli Stati Uniti”: lo ha dichiarato il generale Viktor Poznikhir, primo vice comandante del dipartimento operativo dello stato maggiore russo.
L’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite ha chiesto un meeting urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla questione dei raid Usa in Siria che hanno provocato la morte di 62 militari siriani. Lo ha reso noto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova alla tv Rossia-24. “Abbiamo chiesto a Washington una spiegazione chiara e dettagliata e questa dovra’ essere davanti al Consiglio di Sicurezza” ha detto Zakharova.