FOGGIA, 14 SET – Ci sarebbero i primi indagati nell’indagine della Procura di Foggia sulla gestione del Cara di Borgo Mezzanone, che costa ai contribuenti 11 milioni di euro l’anno.
I reati che sarebbero ipotizzati sono – a quanto è dato sapere – corruzione, truffa, falso e falso in bilancio. Le indagini, avviate nei mesi scorsi, sono coordinate dal procuratore Leonardo Leone De Castris e dai sostituti Dominga Petrilli e Francesco Diliso. L’inchiesta – a quanto si apprende da fonti inquirenti – è stata avviata dopo che le Forze di polizia, che indagavano sulla piaga del caporalato, hanno notato un’impennata del fenomeno e hanno così constatato che la nuova manovalanza di braccianti arrivava proprio dagli ospiti del Cara di Foggia. Hanno quindi cominciato ad indagare sulle misure di sicurezza interne ed esterne del Centro di accoglienza richiedenti asilo e si sono poi concentrati sulla sua gestione.
Ieri il ministro Alfano aveva annunciato verifiche su tutti i centri di accoglienza dei migranti e un programma di interventi strutturali per il Cara di Foggia. ansa