Su sollecitazione della segreteria del Sindacato Autonomo di Polizia di Cagliari, Gianni Tonelli, Segretario Generale SAP, ha scritto al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano per far presente la gravissima situazione creata dagli sbarchi nell’Isola.
Signor Ministro – scrive Tonelli – il fenomeno dell’immigrazione e degli sbarchi sta sfuggendo di mano. Le riportiamo, a mero titolo di esempio, la situazione che si trovano a dover fronteggiare i nostri colleghi in Sardegna, ma che purtroppo è riscontrabile in tutta Italia. Dall’inizio del 2016 sono approdati in Sardegna 5.800 immigrati, gli ultimi 931 solo ieri, in aggiunta ai 560 della tratta Algeria/Sulcis. Calcolatrice alla mano: siamo al di sopra delle 6000 unità. Le condizioni nelle quali i poliziotti sono costretti ad operare sono estreme e i problemi si ripercuotono sull’intero apparato della sicurezza.
Molti degli stranieri che giungono in Sardegna appurando di trovarsi su un’isola, esigono di tornare nel “continente” e abbandonano le strutture d’accoglienza. Il risultato? Flussi migratori verso il sud e bivacchi a cielo aperto nelle piazze cittadine (questo problema, ripetutamente segnalato, si è tradotto con una risoluzione temporanea: turni continuativi a rotazione tra Reparto Mobile della Polizia e Carabinieri).
Sono evidenti e numerosi anche i problemi legati alla gestione delle pratiche d’immigrazione: gli sbarchi quotidiani nel Sulcis – in piccole imbarcazioni da 20/30 unità: dall’inizio dell’anno ne sono arrivati 600 – giungono spesso in zone militari proprio per farsi rintracciare e foto-segnalare. Ma in quelle aree non c’è nessuno in servizio di notte a causa della carenza di personale. E’ stato richiesto al Questore e al Prefetto l’individuazione di una struttura idonea in loco, ma è tutto rimasto lettera morta. Nelle situazioni di emergenza si è messo in moto il contingente di riserva del Reparto Mobile della Polizia, ma questo ha creato anomalie gestionali non indifferenti (come l’abbandono della Squadra in un parcheggio isolato, senza luce né servizi igienici, dalle 23 alle 4 del mattino in attesa dei mezzi della Caritas).
Non tralasciamo, poi, l’aumento dei reati predatori in città: le popolazioni algerine ricevono assistenza in albergo, ma il loro obbiettivo è quello di raggiungere la penisola dopo aver ottenuto la foto-segnalazione. Quindi: chi ha i soldi per il traghetto parte, chi non li ha se li procura. L’ufficio immigrazione è al collasso, vengono aggregati operatori da altri uffici della Questura, ma è impossibile gestire una mole di lavoro così imponente; la scientifica può contare su pochi aggregati, ma è subissata di pratiche ordinarie e straordinarie e la stessa Squadra Mobile si trova intasata di pratiche legate agli sbarchi e costretta a tralasciare altre attività investigative. Sono tanti – troppi – gli agenti che iniziano il turno alle 6 del mattino, per terminarlo alle 4 della notte. E’ ‘umano’ tutto questo? Crede che in questo modo siano rispettati i parametri di sicurezza e che venga garantito un servizio efficiente?
Ministro, Lei sa perfettamente che nel nostro Paese, a causa dei tagli al turn over, mancano 45 mila uomini nelle Forze dell’Ordine rispetto agli organici previsti decenni or sono quando la questione “stranieri” non era neppure all’orizzonte e che attualmente questa emergenza impiega quotidianamente oltre 3000 appartenenti alla Polizia di Stato.
Altro gravissimo problema è quello che riguarda l’aspetto sanitario: nel corso degli sbarchi, come è stato segnalato più volte, le visite mediche nei confronti degli immigrati sono approssimative. Come possiamo escludere patologie, anche gravi? E’ stato lanciato l’allarme dalla stessa Asl: i numerosi pazienti contagiati dalla TBC o dalla scabbia si sono allontanati dall’ospedale e sono poi spariti nel nulla.
Nel corso di uno degli ultimi smistamenti degli stranieri accalcati al confine di Ventimiglia, è stato organizzato un volo charter per la Sardegna. In quel caso, su 40 persone atterrate, solo 2 avevano richiesto asilo in Ungheria mentre 6 erano ‘fantasmi’, mai segnalati da nessuno, quindi mai sottoposti alle visite mediche previste. Gli agenti, durante gli sbarchi, effettuano le attività di rito sotto i tendoni della Protezione Civile, arieggiate con soli due ventilatori. Sotto il sole di agosto le temperature superano anche i 40 gradi: chi riuscirebbe ad indossare continuativamente guanti e mascherina? Questa Le sembra una situazione accettabile?
Le pare concepibile montare in servizio alle 6 della mattina e terminare alle 4 della notte? Le appaiono giuste le condizioni nelle quale i ‘suoi’ uomini sono costretti ad operare, giorno dopo giorno, nell’espletare il proprio servizio? Nella prossima Legge di Stabilità è necessario sbloccare il turnover al 100% e integrare gli Uffici di Polizia di tutta Italia con nuovo personale atto a fronteggiare l’emergenza immigrazione. Dovete farlo! Altrimenti, qui, veniteci voi. Passate una sola giornata a Cagliari o in qualsiasi altra città del Paese soggetta agli sbarchi-selvaggi. Comprenderete, forse solo a quel punto, che il problema c’è e deve essere affrontato e non nascosto.
SAP sindacato autonomo di Polizia
IL SEGRETARIO GENERALE Gianni Tonelli
MI DOVREBBERO SPIEGARE. QUESTI IMMIGRATI ENTRATI ALLA RINFUSA, MIGLIAIA E MIGLIAIA. CAMPANO D’ARIA.? CON CHE COSA VIVONO .? ECC… ECC… (UNA STORIA CHE IO HO VISSUTO PERSONALMENTE… La fame è brutta . La sete poi …!)
Ho dimenticato che sia il ministro della sanità e sia gli altri ministri avevano affermato che era tutto sotto controllo! si sotto controllo una ceppa di ca22o a parte la SCABBIA e TBC in Congo c’è pure il COLERA se non gli bastasse a questi B.!!!!!!!!!!