Tunisia, Essid: fermati 18.000 jihadisti pronti a partire per la Siria

 

TUNISI, 30 AGO – Il ministero dell’Interno tunisino ha impedito dal gennaio 2015 ad agosto 2016 a circa 18 mila giovani cittadini di partire per le zone del Jihad in Siria, Iraq e Libia.

Islam: tutti i musulmani devono fare la Jihad

Lo ha affermato l’ex premier tunisino, Habib Essid, alla cerimonia del passaggio di consegne al nuovo capo del governo di unità nazionale, Chahed Youssef, presentando questa cifra come il successo più importante del suo governo.

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Essid ha inoltre auspicato che il nuovo esecutivo si impegni a proseguire gli sforzi a sostegno delle istituzioni militari e di sicurezza per lottare contro il terrorismo jihadista. Fenomeno che proprio ieri, nel primo giorno di insediamento del nuovo governo, è tornato a colpire sul monte Semmama uccidendo tre militari e ferendone altri 9.

Che l’imposizione dello stato di diritto sia una lotta quotidiana in Tunisia, lo dimostra anche il fatto che ieri le autorità tunisine hanno dovute intervenire con agenti di polizia presso la sede del partito salafita Hizb Ut Tahrir, formalmente sospeso per 30 giorni il 16 agosto scorso, per rimuovere insegne del partito nella nuova sede dello stesso all’Ariana, nei pressi della capitale. Il partito Hizb ut Tahrir, ha risposto oggi con un comunicato in cui sfida le autorità ritenendo l’azione illegittima.

Il partito salafita ‘della Liberazione’, regolarmente autorizzato dal ministero dell’Interno tunisino nel luglio 2012, paladino dell’ortodossia islamica, ha incontrato diversi problemi con la legge proprio per via delle sue posizioni estremiste, quali il rifiuto della democrazia, dei simboli della civiltà occidentale e la volontà di restaurare il Califfato universale. (ANSAmed)

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