Il governo uzbeko smentisce la notizia della morte del presidente Islam Karimov riportata ieri notte da alcuni media, tra cui l’agenzia Fergana.
Ieri la figlia di Karimov, Lola, ha scritto su Facebook e Instagram che il padre, che ha 78 anni, è stato ricoverato in ospedale “sabato mattina” per un’emorragia cerebrale.
Secondo alcune fonti, il presidente sarebbe già morto, ma le autorità del paese per il momento non vogliono darne notizia.
Il governo di Tashkent smentisce anche la notizia degli arresti domiciliari per il vice premier Rustam Azimov, considerato uno dei probabili successori di Karimov assieme all’attuale premier Shavkat Mirziyayev.
Karimov guida l’Uzbekistan da oltre 25 anni, cioé da quando diventò segretario del Partito Comunista e Gorbaciov lo mise a capo dell’allora repubblica sovietica nel 1989.
Non è un segreto che la relativa stabilità della zona, che è di vitale importanza per la Russia, si basa su tre paesi: Kazakhstan, Uzbekistan e Tagikistan, che sono interconnessi in maniera piuttosto complicata, ma vi è una relazione più o meno equilibrata.
Naturalmente, c’è il problema dell’Afghanistan, e un certo tipo di rischi connessi con l’espansione economica della Cina, che oggettivamente non può essere rimosso o almeno ridotto senza la partecipazione della Russia.
Ma nessuno può dire con certezza come andranno le cose in Uzbekistan e attorno ad esso, se Karimov è davvero morto.