Terremoto, Caritas: “Non tirare in ballo i migranti”

 

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“Ogni occasione è buona per la corsa a prendersela con gli immigrati”. Oliviero Forti, responsabile immigrazione per Caritas Italia, commenta così, al telefono con askanews, le polemiche esplose soprattuto sui social network sulla contrapposizione fra migranti e terremotati. Fra i tanti, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha rilanciato su Twitter un articolo della testata leghista Il Populista, che riferiva le parole di don Cesare Donati, parroco di Boissano nel Savonese. “Mettiamo gli sfollati nelle strutture e i migranti sotto le tende”, è il titolo dell’articolo: “Questo parroco non ha per niente torto”, il commento del leader del Carroccio.In realtà, secondo Forti, “nel caso dei terremotati la tendopoli è spesso l’unica soluzione attivabile immediatamente per consentire loro di restare nelle zone colpite”.

Insomma, i migranti vengono tirati in ballo solo perché diventano “il catalizzatore di ogni malumore che si scatena nel nostro paese, di ogni situazione di disagio ma davvero questo significa mettere insieme due cose che non c’entrano nulla una con l’altra. Mi pare – osserva ancora Forti – che si stia facendo uno sforzo straordinario per una tragedia immane, quella del terremoto, nessuno viene lasciato per strada.

Dall’altro lato abbiamo la tragedia in atto da diversi anni, l’arrivo dei profughi nel nostro paese, che altrettanto stanno ricevendo accoglienza, non vedo elementi se non strumentali per sollevare questa polemica”.

Uno dei temi ricorrenti che alimenta l’ostilità verso i migranti che fanno domanda di asilo è quello secondo il quale verrebbero “stipendiati” dallo Stato italiano. “A tutti – spiega il rappresentante della Caritas – viene data la cosiddetta pocket money, che va, a seconda delle situazioni, da un euro e mezzo a due euro e mezzo al giorno”. I rifugiati, inseriti nel sistema dell’accoglienza e in attesa dell’esito della loro domanda di protezione internazionale, “sono circa centomila e la loro permanenza nel circuito dell’accoglienza provvisoria dura da sei mesi a un anno a seconda dei casi. Hanno un percorso che è previsto dalla normativa, chi arriva deve essere accolto, il sistema fa fatica ma comunque tutti riescono ad avere un tetto sulla testa. A loro si deve dare l’alloggio e i servizi collegati, oltre ad avere un tetto devono mangiare, seguono una procedura di legge, un percorso codificato che non intercetta l’impegno che viene speso per i terremotati”.

A proposito del “tetto” per i migranti, che secondo le tesi più ostili al sistema dell’accoglienza verrebbero accolti in “alberghi di lusso”, Forti precisa che per loro “vengono utilizzate le soluzioni più diverse, da appartamenti in affitto dati in autogestione ad agriturismi o strutture diocesane, l’importante è che i locali siano a norma, dignitosi, anche se non sempre questo accade e purtroppo la cronaca a volte ci riporta situazioni non virtuose… A volte si utilizzano strutture con numeri più alti, spesso sono alberghi dismessi o che da anni non vengono utilizzati e che vengono riaperti per queste necessità; magari qualcuno avrà anche le piscine perché le aveva all’origine, ma quella del lusso è una polemica strumentale”. (askanews)

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2 thoughts on “Terremoto, Caritas: “Non tirare in ballo i migranti”

  1. Dimenticavo che anche Bergoglio ha detto che alla Caritas: i migranti sono una ricchezza, ha ammorbidito la lettura ma sempre Clandestini sono?

  2. CARITAS. … STATE TRANQUILLI SONO SCAPPATI DAI LORO PAESI PER NON LAVORARE …… QUI MANGIANO BEVONO E DORMONO A NOSTRE SPESE… …ALMENO PER UN ANNO IN ATTESA DEL REPONSO DELLA ACCETTAZIONE DI RIFUGIATO.= RIFIUTATO. CLANDESTINO . … PER RESTARE IN ITALIA … PICCOLI REATI . SEMPRE A CARICO DELLA COMUNITà MANGIA BEVE E DORME.! – “I GRULLI SIAMO NOI” ABUSIVI COLPEVOLI NON LI CACCIAMO FUORI D’ITALIA ED U.E.!!!

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