Terremoto Centro Italia, almeno 38 morti e migliaia di sfollati

 

Almeno 24 morti, molti feriti e dispersi sotto le macerie e migliaia di sfollati. E’ questo il bilancio provvisorio del violento terremoto che ha colpito questa notte il Centro Italia, distruggendo quasi del tutto o in parte alcuni paesi. Amatrice e Accumoli nel reatino (Lazio) e Arquata del Tronto, appena subito dentro il confine delle Marche, in provincia di Ascoli Piceno, sono i centri più colpiti.

AGGIORNAMENTO 12:23:47 – IL NUMERO DELLE VITTIME SALE A 38

La scossa più forte, di magnitudo 6.0, si è verificata alle 3.36 nella provincia di Rieti. Circa un’ora dopo, alle 4.32 e alle 4.33, altre 2 scosse di magnitudo 5.1 e 5.4 si sono verificate a 5 km da Norcia (Perugia). Nel complesso, nell’arco di 3 ore, le scosse sono state in tutto 39. Il sisma è stato avvertito con forza anche a Roma e in tutto il Centro Italia.

Sono attivi i numeri verdi: del contact center della Protezione civile nazionale, 800840840, e della sala operativa della protezione civile Lazio, 803 555. Facebook ha attivato la funzione per comunicare ai propri amici le proprie condizioni: #terremoto.

Amatrice – “Al momento sono confermati 5 morti” e un bambino disperso, “ma temo che il conto delle vittime sia destinato a crescere. Sono crollati interi condomini, case al centro, tre quarti del paese è distrutto”, ha riferito all’Adnkronos il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, che segue l’evolvere della situazione minuto per minuto dopo il terremoto di questa notte. “L’obiettivo in queste ore è tirare fuori dalle macerie più gente viva possibile – ha aggiunto – Nelle frazioni vicine non ci sono stati grossi problemi, i soccorsi sono al lavoro e gli elicotteri viaggiano ogni secondo” (Guarda le foto). “Qui è un dramma vero, sono nel mezzo di un paese che non c’è più”, aveva detto poco dopo le scosse. “Sul corso ha retto solo il campanile, spero sia un segno di buon auspicio”, ha sottolineato Pirozzi riferendosi all’antico campanile della Torre Civica, risalente al XIII secolo, simbolo di Amatrice. “Spero che significhi che la città non sia destinata a morire ma che potrà risollevarsi e rinascere”, ha concluso.  ADNKRONOS