Il crocifisso non si tocca. Così, il sindaco di Rapallo Carlo Bagnasco, a guida di una amministrazione di centrodestra, ha replicato a una coppia musulmana che intendeva sposarsi nel suo municipio. Lo scrive il quotidiano “La Stampa”.
La coppia, lei di origine rapallese e lui albanese, entrambi residenti in Francia, si era rivolta al comune ligure per celebrare le nozze . “Però, lì quel crocifisso non ci deve stare” aveva detto la madre dello sposo nel corso del sopralluogo col personale del municipio. Richiesta girata al sindaco , che l’ha rispedita al mittente. Risultato: il matrimonio non si fa.
La madre musulmana non l’ha presa bene: “Avevamo chiesto la celebrazione di un rito civile e nei luoghi civili non ci devono essere simboli religiosi. Il Comune, inoltre, non è autorizzato a trasformare una vicenda privata in pubblica” riporta sempre il quotidiano torinese. Il sindaco, da parte sua, non cede: “Ci riteniamo offesi da questo atto che riteniamo irrispettoso nei confronti della nostra religione”. LIBERO
Bravo il Sindaco di Rapallo, ha fatto bene a non piegarsi agl’intolleranti. Peccato che invece chiuda gl’occhi sullo sconcio del lungomare e delle spiagge, che nel pomeriggio sono infestate da venditori abusivi africani, mentre alla sera (la mafia organizza i turni) da venditori pakistani, nel totale disinteresse (complicità) dei vigili urbani e del Comune, che invece assillano, intimidiscono e taglieggiano, bar e negozi regolari gestiti da italiani.
Ha fatto bne il Sindaco – la Credenza è un fatto personale . Il Crocifisso è parte integrandi storico contro i traditori delle Istituzioni di allora.Messo in Croce dal potere dei falsi e dei corrotti.!
Ne dico un altra .
Il quotisiano torinese… Un atto privato il Sindaco non puo farlo pubblico . (???)
Ma questo “imbratta giornali” ha dimenticato che prima di fare il matrimonio sono esposti in pubblico (atto pubblico) Tizia e Caio ecc…