Tre pavoni a Ventotene: l’esibizione ci è costata 2 milioni di euro

Il conto del vertice di Ventotene sulla nave militare tra Renzi, Merkel e Hollande: due milioni di euro

VENTOTENE-VERTICE

di Luca Comellini

Alcune centinaia di uomini e donne delle forze di polizia, della Marina militare, dell’Aeronautica, dell’Esercito, della Capitaneria di Porto e dei Vigili del fuoco sono stati impegnati per settimane per mettere a punto il minuzioso piano di sicurezza che non ha tralasciato nessun aspetto della visita che ieri i due leader europei Hollande e Merkel hanno fatto al premier Matteo Renzi. Dal controllo dello spazio aereo a quello del territorio. Per cielo, terra e mare, l’apparato della sicurezza si è mosso con la massima riservatezza e discrezione già con alcune settimane di anticipo rispetto alla data del vertice svoltosi a bordo della nave della Marina militare Garibaldi ma annunciato solo lo scorso 17 agosto.

Settimane di lavoro per il personale delle forze dell’ordine e militare che per italiani hanno rappresentato un costo aggiuntivo rispetto alle loro normali attività dalle quali sono stati temporaneamente distolti. Secondo una prima stima tra costi del personale inviato in trasferta a Napoli e poi a Ventotene, le ore di lavoro straordinario, indennità di missione e di ordine pubblico, pasti pernotti e quanto altro spetta a chi ha svolto il servizio fuori dall’ordinaria sede, carburanti, mezzi e sistemazioni logistiche, la spesa complessiva dovrebbe essere di poco inferiore al mezzo milione di euro.

Il costo maggiore di tutta l’operazione messa in piedi per il vertice di Ventotene è stato sicuramente quello della nave Garibaldi, la seconda unità navale della Marina militare. Con una spesa giornaliera di poco superiore ai 496mila euro la Garibaldi, che fino a sabato scorso era stata impegnata alla guida della missione EunavforMed per il controllo dell’immigrazione clandestina e la lotta agli scafisti, ha dovuto cambiare il proprio programma e fare rotta verso Napoli e poi stazionare al largo dell’isola di Ventotene in attesa dell’arrivo a bordo dei tre leader europei. Un impegno di tre giorni che è costato poco meno di 1,5 milioni di euro ed è comprensivo della “quota utilizzo”, costi per la “manutenzione, ricambi e materiali”, “personale”, “indiretti (logistici e infrastrutture)”, “carbolubrificanti” e “assicurazione”.

Il trasporto di Renzi, Merkel e Hollande a bordo della Garibaldi è stato effettuato con due elicotteri EH101 partiti dalla base della Marina militare (Maristaeli) Luni – Sarzana (SP). La spesa per ogni elicottero in questo caso è di 7mila euro per ogni ora di volo. Costo complessivo del trasporto circa 60mila euro. Totale per le casse dello Stato: 2 milioni, euro più euro meno.

La Garibaldi

L’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi è stata la prima Unità navale di questo genere in dotazione alla Marina Militare Italiana, costruita nei Cantieri Navali di Monfalcone fu varata il 4 giugno 1983. Entrata in servizio nel 1985, ha come abituale porto di assegnazione Taranto e, a partire dal 2014, è stata posta alle dipendenze organiche ed operative del neo costituito Comando del Terzo Gruppo Navale, di stanza nella base di Brindisi. Grazie alla propria versatilità d’impiego, ha svolto negli anni un ruolo fondamentale in tutte le principali missioni internazionali che hanno visto impegnata la Marina Militare: dall’operazione Restore Hope in Somalia (18 febbraio – 5 aprile 1994) all’operazione Enduring Freedom (novembre 2001 – marzo 2002) alle operazioni Mimosa e Leonte in Libano nel 2006. Nel marzo 2011, nell’ambito della crisi libica, la Garibaldi ha fornito supporto alle attività internazionali nell’operazione Odissey Dawn e poi, successivamente, ha preso parte all’operazione Unfield Protector. Attualmente è impegnata nell’operazione EunavforMed.

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