“Remake Columbine” e kalashnikov, a Ferrara scritte inneggianti alla strage

 

Indaga la Digos sulla scritta shock “Remake Columbine” cioè “Rifare Columbine”, con accanto il disegno di un fucile da guerra, un kalashnikov, apparsa all’ingresso delle scuole Govoni, nella zona della stazione, a Ferrara. La frase inneggia chiaramente alla strage del 1999 nella ‘Columbine High School’ del Colorado, quando due studenti spararono, uccidendo 13 persone (due studenti e un insegnante) e ferendone 24. I due killer, che studiavano nella scuola assaltata, si suicidarono.

A duecento metri di distanza dalla scuola Govoni, in piazza XXIV maggio, un altro messaggio: “Fucilarli tutti per non educarne nessuno” e vicino il disegno di un altro kalashnikov.

“Siamo sconcertati e indignati” commenta oggi l’assessore alla Pubblica Istruzione e Politiche per la Pace del Comune di Ferrara, Annalisa Felletti. Le scritte – sottolinea – “esplicitano in maniera molto diretta un messaggio di violenza e la loro gravità è ulteriormente acuita dall’orribile rimando che, in particolare quella apparsa sul muro della scuola ‘Govoni’, evoca. Condanniamo fermamente l’accaduto”.

“Riteniamo sia assolutamente necessario – prosegue Felletti – alzare la soglia dell’attenzione, oltre a compiere le opportune indagini. Ci risulta difficile e doloroso anche solo osare l’interpretazione dei messaggi che purtroppo sembrano indirizzati al mondo della scuola e dell’educazione. Indipendentemente dal fatto che si tratti di una ‘bravata’ di una sola persona, che tali messaggi appaiano nella nostra città è un segnale che testimonia comunque la presenza nella comunità di un pensiero violento che ha voluto rendersi esplicito e colpire luoghi simbolicamente significativi della convivenza tra diversità”.

“Ho contattato personalmente la dirigente scolastica della scuola ‘Govoni’ – comunica l’assessore ferrarese – e l’ho tranquillizzata sul fatto che l’orribile scritta verrà rimossa quanto prima: non siamo disponibili a tollerare simili provocazioni alla comunità scolastica ed educativa della nostra città – conclude Felletti – e le condanniamo fermamente”. ADNKRONOS