TUNISI, 17 AGO – Inedita iniziativa del sindacato degli imam tunisini: di fronte alla difficile situazione economica delle famiglie tunisine ha depositato al Mufti della Repubblica la richiesta di emettere una fatwa, ovvero un decreto, per annullare le celebrazioni dell’Aid El Kebir, la Festa del Sacrificio, una delle piu’ importanti feste religiose musulmane che quest’anno cade a metà settembre. A presentare la richiesta e’ stato l’imam Fadhel Achour, a nome del sindacato degli imam, motivandola con la grave crisi economica e la forte inflazione che si ripercuote nell’impennata dei prezzi al consumo. Oggetto degli aumenti anche i montoni per l’Aid El Kebir. Il prezzo minimo per l’acquisto dell’animale che andrà sacrificato da ogni capofamiglia si aggira sui 250 euro, una cifra spesso improponibile per chi ha già a che fare con il rientro scolastico dei figli.
“Indebitarsi per l’acquisto di un montone non è degno delle prescrizioni religiose relative alla Festa del Sacrificio”, afferma Achour, che chiede l’annullamento dell’Aid El Kebir anche per ragioni sanitarie, in quanto alcuni capi di montoni negli allevamenti tunisini sarebbero risultati malati di peste ovina. Ma secondo il Ministero dell’Agricoltura i casi registrati sarebbero pochi e “la situazione e’ sotto controllo”. ansamed