LUCCA – Tubercolosi e scabbia al campo delle Tagliate. Barsanti: “Le istituzioni stanno mettendo a rischio la salute dei cittadini”. Dopo i casi accertati di scabbia e TBC al centro profughi delle Tagliate, CasaPound torna ad attaccare la fallimentare gestione dell’immigrazione e accusa di irresponsabilità tutti i soggetti che stanno favorendo l’arrivo di clandestini in lucchesia.
“Quello che sta accadendo nella nostra provincia riguardo l’immigrazione è di una gravità inaudita – dichiara in una nota Fabio Barsanti – perché le istituzioni, anziché pensare a tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini, di fatto sono le prime ad avere la responsabilità di una situazione che sta portando pericolo, invivibilità ed ora anche rischi per la salute. Veniamo a sapere dai media che nel campo (sovraffollato) delle Tagliate, gestito dalla Croce Rossa, sono stati accertati casi di gravi malattie infettive. In realtà si tratta della scoperta dell’acqua calda, dato che in altre province questo rischio è già stato acclarato e visto che siamo stati i primi ad evidenziare come l’epidemia di meningite sia strettamente collegata all’importazione di immigrati dalla fascia sub-sahariana.”
“I rischi ai quali i cittadini lucchesi sono esposti – continua la nota – sono diretta conseguenza delle scelte della Regione, del Comune e della Prefettura, che continuano a voler imporre l’accoglienza di chi non ha nemmeno diritto all’asilo perché non proveniente da zone di guerra. La cosa più grave, e allo stesso tempo sconcertante, è l’atteggiamento del presidente della CRI Fasano che, negando l’evidenza, rassicura, sulla base di non si sa cosa, che non vi siano rischi per i cittadini. A Fasano rivolgiamo due domande: avere nel campo profughi ben cinque persone affette da malattie gravi non costituisce un serio rischio per i volontari della CRI e gli operatori? Avere persone affette da scabbia che girano indisturbate per la città non mette a repentaglio l’incolumità dei cittadini? La verità è che la situazione è fuori controllo e i nodi stanno venendo al pettine.”
“Il modello toscano di accoglienza è una bomba ad orologeria – conclude Barsanti – perché diffonde sul territorio persone sconosciute e potenzialmente pericolose non solo per tutti i tipi di problemi che leggiamo sulle cronache, ma adesso anche a causa di malattie infettive che avevamo debellato. L’atteggiamento delle istituzioni, che vorrebbero addirittura far accogliere i finti profughi nelle case degli italiani, è irresponsabile e non più accettabile. I cittadini lucchesi devono essere consapevoli che la responsabilità di ciò che sta accadendo o accadrà ricade solo e soltanto su chi, contro il più elementare buonsenso, sta riempiendo la provincia di clandestini.”
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Scrive Ilaria Quilici, Commissario Provinciale Lega Toscana
Sulla stampa in queste ore è emersa la notizia che al centro di accoglienza alle Tagliate a Lucca presunti profughi abbiano contratto scabbia e tubercolosi. A questo punto sorge il fondato timore che anche altrove possa verificarsi per cui viene da chiedersi se tutti quelli che sono a Capannori abbiamo o no simili problematiche. Al momento vista la reticenza dell’amministrazione comunale che si interessa solo di accoglierli e trovare posti sul territorio senza dare garanzie ai capannoresi in nome della “presunta solidarietà” non è dato saperlo. in più visto che queste persone svolgono a quanto pare corsi serali in strutture pubbliche decentrate del comune, frequentate anche nei giorni feriali dai normalli cittadini, sarebbe interessante sapere se dal punto di vista sanitario vengono presi gli opportuni provvedimenti di disinfezione a tutela della salute pubblica così come è stato fatto nei seggi elettorali dopo le ultime consultazioni amministrative. Perchè a quanto pare le strutture pubbliche frequentate da italiani devono essere sottoposte a bonifica con una disinfezione. Ma quando le stesse strutture pubbliche vengono frequentate dai profughi invece non è dato sapere se viene adottato lo stesso proceimento. Chi garantisce la salubrità degli ambienti? Vorremmo una risposta dall’amministrazione.
Ilaria Quilici