La Guardia di Finanza nell’ultimo mese e mezzo ha controllato 346 sportelli di money transfer e monitorato 647 operazioni di trasferimento di denaro, effettuate da altrettante persone, di cui 111 con precedenti di polizia.
Sono i risultati del nuovo piano di controlli mirati sui servizi di rimessa di denaro, disposti dalle Fiamme gialle per prevenire condotte finalizzate all’utilizzo dei circuiti di pagamento alternativi ai canali bancari per finalità di riciclaggio di proventi illeciti, ovvero per possibili operazioni destinate al finanziamento del terrorismo.
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L’effettuazione di questi controlli, spiega la Gdf in una nota, ha anche lo scopo di evitare casi di aggiramento delle regole, fra cui il divieto di frazionamento artificioso dei pagamenti al di sotto della soglia di legge fissata in 1.000 euro (cosiddetto ‘smurfing’) oppure la fittizia intestazione delle transazioni a prestanome.
Il complesso di dati e informazioni così raccolti sono stati messi a disposizione del nuovo Gruppo investigativo sul finanziamento al terrorismo (Gift) del Corpo, istituito due settimane fa nell’ambito del Nucleo speciale polizia valutaria e su ordine del comandante generale Giorgio Toschi, per l’effettuazione di ulteriori analisi e incroci con gli altri sistemi informativi e con le segnalazioni di operazioni sospette per rischio di riciclaggio o finanziamento del terrorismo. adnkronos