BARI, 12 AGO – L’esplosivo della strage di Bologna? Poteva essere destinato per demolire le mura del carcere di Trani dove era detenuto uno dei leader del Fronte popolare di liberazione della Palestina (Fdlp), Abu Anzeh Saleh, arrestato a Ortona (Chieti) mentre trasportava due lanciamissili con tre autonomi.
E’ l’ipotesi fatta al Corriere del Mezzogiorno da Rosario Priore, magistrato che ha indagato tra l’altro sul rapimento e uccisione di Aldo Moro e sulla strage di Ustica e che ha recentemente scritto il libro ‘I segreti di Bologna”. “Nelle carte che abbiamo ottenuto dai servizi appaiono delle note in cui vengono allertati tutti i centri, e in particolare quello di Bari. Non si capisce perché i terroristi dovevano prendersela con Bari”. Da qui la ricostruzione ipotizzata: “Nella provincia di Bari c’era il carcere di Trani in cui era detenuto Saleh. Il carcere aveva muri di uno spessore eccezionale che non potevano essere abbattuti con esplosivo normale, ma con esplosivo in grado di creare varchi”.