La scuola italiana sotto il Governo Renzi sembra trasformarsi in un gigantesco reality show.
Lo denuncia oggi il Codacons, criticando duramente la scelta di alcuni presidi che hanno chiesto ai docenti di inviare, oltre al proprio curriculum, un loro video a figura intera. Da pochi giorni sono partite le operazioni di assegnazione dei docenti alle scuole, attraverso il metodo della “chiamata diretta” – spiega l’associazione – Il docente invia il curriculum che sarà vagliato dal dirigente scolastico, il quale provvederà poi ai colloqui e all’assegnazione degli incarichi.
Alcuni presidi, tuttavia, hanno forzato la mano, chiedendo ai candidati di inviare il curriculum accompagnato da un video di presentazione dove i docenti devono mostrarsi a figura intera. Secondo quanto riportato da alcuni siti specializzati, i protagonisti della vicenda sarebbero l’Istituto Comprensivo Pier Cironi di Prato e l’Istituto Comprensivo Statale “A. Frank – Carradori di Pistoia.
“Ci manca solo che i presidi chiedano ai docenti di ballare e cantare, e poi ci troveremmo di fronte ad un qualsiasi provino per il “Grande Fratello” – afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi – Si tratta di una richiesta inaccettabile, che trasforma la scuola in un mega-reality show, e contro la quale chiediamo al Ministero dell’istruzione di intervenire con urgenza, per bloccare eccessi che mortificano gli insegnanti senza nulla apportare al miglioramento dell’istruzione”. L’esame del corpo degli insegnanti potrebbe inoltre creare disparità di trattamento, con docenti di sesso femminile e di bell’aspetto preferite a colleghi uomini o magari ad insegnanti in carne o meno avvenenti – aggiunge il Codacons – Per questo stiamo valutando eventuali azioni legali da intraprendere contro al richiesta di video ai docenti. (Codacons)
Niente di nuovo. Fino a qualche anno fa tutti gli insegnanti per avere accesso alla cattedra, esclusa quella universitaria, dovevano sottoporsi presso una struttura pubblica ad un esame in cui veniva valutata la compatibilità, anche estetica con l’ insegnamento. Norma poi abolita, ma evidentemente alcuni presidi non sono informati. D’ altra parte sino a fine del secolo scorso non potevano accedere al sacerdozio coloro che potevano creare imbarazzo nella gente. Divieto soppresso da Giovanni Paolo ĺĺ° ma come si può ben capire facilmente aggirabile.
Aggiungo alle giuste osservazioni del Codacons un’altra possibilità edi discriminazione: richiedere il video serve probabilmente ai presidi per sentire come parla e si esprime il docente. Inutile dire che un accento meridionale o una cadenza fortemente connotata riuscirebbe sgradita in alcune regioni e avrebbe un peso nella scelta che va al di là dei titoli e del curriculum competenze.