“Khemiri dice ‘io sono isissiano’, lo dice in arabo, finchè avrò vita e se morirò vi esorto a farne parte”. Si esprimeva così in una intercettazione Mohamed Kamel Eddine Khemiri, il tunisino 41enne accusato dalla procura di Napoli di associazione con finalità di terrorismo, o, in alternativa, di apologia del terrorismo. A fare un ritratto del presunto terrorista, residente a San Marcellino in provincia di Caserta e arrestato assieme ad altri 4 stranieri in un blitz dei Ros, è il comandante dei carabinieri del Ros, generale Giuseppe Governale, in conferenza stampa a Maria Capua Vetere.
“Khemiri dice ‘io sono isissiano’, lo dice in arabo, finchè avrò vita e se morirò vi esorto a farne parte – spiega Governale – Khemiri che è un elemento intelligente, acculturato, che conosce perfettamente la legislazione italiana in materia di permessi di soggiorno e pertanto si muove in modo tale, sfruttando amicizie e collegamenti orizzontali che la comunità degli immigrati ha, molti regolari, altri in attesa di regolarizzazione, pertanto riesce, con questa dinamicità criminale che lo contraddistingue a organizzare la burocrazia, in modo tale da far ottenere i permessi di soggiorno, certificazioni di residenza fittizie, assunzioni in posti di lavoro fittizi, fatturazioni fittizie”. askanews