“L’intervento straniero richiesto pubblicamente in Libia non lo accettiamo. Le decisioni prese dal governo di unità nazionale libico, che ancora non ha ottenuto la nostra fiducia, sono una violazione della Costituzione e dell’accordo politico”.
Così Aguila Saleh, speaker della Camera dei deputati di Tobruk (Hor), in un’intervista a Sky News Arabiya. “Si sostengano e si aiutino invece le nostre forze armate (guidate dal generale Haftar) nella lotta al terrorismo”, ha aggiunto. ansamed
Gli Stati Uniti dicono di aver eseguito bombardamenti aerei di precisione contro obiettivi dello Stato islamico a Sirte, in Libia, in seguito alla richiesta del governo di accordo nazionale (governo fantoccio imposto dall’ONU) per sostenere le forze adesso affiliate nella lotta contro l’Isis nella citta’ sua roccaforte nel paese. Lo ha confermato un comunicato del Dipartimento della Difesa statunitense, in cui si precisa che i bombardamenti sono stati autorizzati in seguito alle raccomandazioni del segretario alla Difesa, Ashton Carter, e del capo degli Stati maggiori riuniti, g enerale JosephDunford, senza consenso del Congresso
“I raid sono in linea con il nostro approccio nel combattere l’Is in coordinamento con le forze (militari) locali capaci e motivate”, si legge ancora nel comunicato. “Le forze militari leali al governo di accordo nazionale hanno conseguito dei successi nella riconquista di territorio nelle vicinanze di Sirte. Ulteriori bombardamenti statunitensi continueranno a colpire l’Is a Sirte per consentire al cosiddetto “governo di accordo nazionale” (imposto dall’ONU) di raggiungere un’avanzata strategica e decisiva”, chiarisce la nota stampa.
“Gli Usa insieme alla comunita’ internazionale sostengono il governo di unita’ nazionale che si sforza di ripristinare la stabilita’ e la sicurezza della Libia.Queste azioni e quelle che abbiamo intrapreso precedentemente aiuteranno a negare all’Isis la possibilita’di trovare un rifugio sicuro in Libia, da dove potrebbero attaccare gli Stati Uniti ed i suoi alleati“, si legge infine nel comunicato. (AGI)