Concorsi pubblica amministrazione, non favoriti i candidati migliori

 

ROMA, 31 LUG – “Le caratteristiche strutturali del sistema di reclutamento” nella Pa italiana “non sembrano adeguatamente favorire l’ingresso dei candidati migliori e con il profilo più indicato”. E quanto sostiene uno studio condotto da quattro economisti della Banca d’Italia.

“Sull’efficacia” delle selezioni “inoltre, alcune distorsioni del sistema, legate alla cadenza irregolare dei concorsi e alla perdurante vigenza di lunghe graduatorie di idonei”. Il concorso tipico è burocratizzato, affetto da “un elevato grado di ‘rigidità’ e formalizzazione”, con “prove scritte e orali, prevalentemente volte a testare conoscenze teorico-nozionistiche“, si legge sempre nel dossier.

“Altro tratto caratteristico”, rileva la ricerca, “è l’articolazione su base decentrata”, che “in alcuni casi” porta “a un elevato livello di frammentazione”. Ecco che “nel periodo 2001-2015, Regioni ed Enti locali hanno bandito quasi 19.000 concorsi per assunzioni a tempo indeterminato, con una media di nemmeno 2 posizioni disponibili per concorso”. ANSA