Aveva preso le distanze con Stefano Parisi, candidato sindaco del centrodestra a Milano, già all’indomani della sconfitta elettorale nei confronti di Beppe Sala, affermando di aver dovuto mordersi la lingua più volte per alcune prese di posizione sull’Europa e l’euro. Oggi Matteo Salvini, leader della Lega nord, è stato ancora più netto: se l’investitura di Parisi ad un ruolo di leadership nel centrodestra significa la riproposizione di quella che definisce “alleanza fritto misto e marmellata” allora non sarà possibile nessun accordo. Anche perché, è questo il punto, la riproposizione di vecchie alleanza non basate su prese di posizioni comuni sui temi come immigrazione e politica estera sono considerate dalla leadership del Carroccio perdenti.
“Il discrimine non è tra moderati ed estremisti o populisti. Ma tra i servi e gli uomini liberi. E i servi in questo momento sono sia la destra sia la sinistra”. “È interessante pensare al centrodestra che verrà – ha detto Salvini, intervistato stamane da Radio Padania – Stefano Parisi l’ho sostenuto come candidato sindaco di Milano. Il sindaco deve fare funzionare strade, metropolitane, le scuole. Altro paio di maniche è riproporre a livello nazionale un’alleanza, un fritto misto, una marmellata che ha già dimostrato di non funzionare”.
Quindi, ha avvertito Salvini, “se qualcuno pensa di coinvolgere me o la Lega a in un’alleanza che comprende gli Alfano, i Verdini, i Passera, gli Albertini, i Cicchitto, i Tosi, ha sbagliato a capire. Io preferisco di fare una battaglia con chi ci sta”. Per la Lega conteranno quindi, per le future scelte strategiche di alleanza, le prese di posizione sulla politica internazionale.
“Siccome è dall’Europa che arrivano le buone o le cattive notizie, più spesso le cattive – ha detto Salvini – il discrimine della posizione a livello internazionale sarà fondamentale: chi sostiene la Merkel o difende a spada tratta l’euro o tifa Clinton alle elezioni americane non potrà essere alleato della Lega”.
Quindi, riguardo l’ex candidato sindaco del centrodestra a Milano su cui ora punta Berlusconi, il leader leghista ha affermato: “Se Parisi è un riorganizzatore di Forza Italia, faccia il suo lavoro; se invece qualcuno pensa di fare digerire alla Lega alleanze indigeste che hanno già fallito in passato io non ci sto”. Di nuovo: “Se Parisi rappresenta l’asse Merkel-Banca centrale-Finanza-Euro con me non avrà niente a che fare a livello nazionale”. Nel partito di Berlusconi, comunque, ha osservato Salvini, “per il momento non si capisce tanto quello che sta succedendo e “Berlusconi, a cui auguro di rimettersi dopo l’intervento, non lo sento da una vita”. ASKANEWS