Il presidente siriano Bashar al Assad ha concesso un’amnistia a tutti gli oppositori armati che si arrendono e consegnino le armi. Lo riferisce l’agenzia Sana controllata dal governo siriano che pubblica il decreto presidenziale relativo all’amnistia. Nel decreto n.15 del 2016, si afferma che l’amnistia è concessa a chiunque abbia imbracciato le armi e che si arrendi e consegni le armi nell’arco dei prossimi tre mesi dalla pubblicazione del decreto. L’amnistia concessa oggi da Assad è in concomitanza con le manovre politico-militari russe e governative siriane per assicurarsi il pieno controllo di Aleppo est, la parte controllata da insorti e ormai del tutto assediata dalle forze lealiste. I russi hanno annunciato oggi l’avvio di una campagna umanitaria attorno ad Aleppo e che si declinerà attorno all’apertura di tre diversi corridoi umanitari per i civili “ostaggio dei terroristi”. Ieri il governo siriano aveva invitato i “terroristi” di Aleppo est a lasciare le proprie armi.
Intanto una “operazione umanitaria su larga scala” organizzata dai governi russo e siriano inizia oggi ad Aleppo su ordine di Vladimir Putin: lo dice il ministro della Difesa russo, Serghiei Shoigu, secondo cui saranno formati tre corridoi per gli abitanti che vogliono lasciare la città e per chi vuole deporre le armi e un quarto corridoio per i miliziani armati.
“Dato che i nostri partner americani non ci hanno fornito dati sullo sganciamento tra Jabjat al-Nusra e l’Esercito libero siriano, creeremo il quarto corridoio a nord di Aleppo verso la strada Castello per il passaggio sicuro dei miliziani armati”, ha detto Shoigu. Il ministro della Difesa russo ha inoltre chiesto alle organizzazioni umanitarie internazionali presenti in Siria “di unirsi a questa
operazione”. ansa