La Rai minaccia i dipendenti: vietato parlare con i media degli stipendi

 

Circolare del direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto (650 mila euro l’anno): chi sgarra verrà sottoposto a sanzioni disciplinari

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di Cristiano Sanna   –   Twitter: @Crikkosan

Operazione trasparenza a metà. Contrordine, compagni giornalisti, manager e conduttori tutti. Sulla Rai travolta dalle polemiche sugli stipendi d’oro (dai 200mila ai 650mila euro l’anno, compresi quelli finiti senza programma e senza sanzione, che prendono fino a 15 mila euro netti al mese per stare zitti e quieti nel ventre caldo di mamma Rai) cala il silenzio. Ordine ferreo di Antonio Campo Dall’Orto, l’uomo da 650 mila euro, il direttore generale del servizio pubblico voluti da Renzi. Già nella bufera per i ricchi contratti siglati con esterni alla tv di Stato, a forza di consulenze, il che ha permesso di sorvolare il tetto di massimo 240 mila euro stabilito dalla legge per i dipendenti. Una circolare interna all’azienda televisiva impone la bocca chiusa a chiunque lavori là dentro, pena sanzioni disciplinari.

Se sei fuori o “a lato” parli, se no sono guai

Dunque se ex Rai come Gianluigi Paragone o indipendenti di successo come Milly Carlucci (che produce e vende pronto Ballando con le stelle al servizio pubblico) possono permettersi di svelare come avvengono le promozioni o quale sia il peso specifico delle buste paga delle star televisive, chi ha contratto da dipendente da oggi metta il bavaglio. Nella comunicazione della direzione si dice esplicitamente: “Ogni lavoratore (subordinato o autonomo, in coerenza con quanto previsto dagli specifici accordi contrattuali) deve astenersi scrupolosamente, e con riferimento a qualsiasi contesto publbico o aperto al pubblico, incluse testate on line, blog, social network, eccetera, dal: rilasciare interviste non autorizzate, comenti o assumere prese di posizione personali su notizie e/o fatti aziendali, divulgare informazioni aziendali riservate senza preventiva autorizzazione”. Se qualcuno fa il furbo? Risposta nel medesimo comunicato: “La Direzione Risorse Umane e Organizzazione è incaricata di monitorare l’applicazione e l’aggiornamento delle presenti disposizioni. Ogni violazione sarà valutata per profili di carattere disciplinare”. In estrema sintesi, di questo tema parla solo il direttore generale, da ora in poi.

L’imbarazzo del Dg

Solo con la pubblicazione della lista dei 94 con i loro stipendi d’oro, che contribuisce a far tramontare un altro pezzo della narrazione renziana dell’Italia smart, virtuosa, aliena agli sprechi, sembra ci si sia accorti di quanto molti interni alla Rai denunciano da tempo: sfondamento dei tetti massimi di retribuzione e “parcheggio” di professionisti interni, scavalcati da consulenti scelti da Campo Dall’Orto e i suoi sodali. Oggi il Dg, sotto il fuoco di fila delle proteste politiche (e con la gente inferocita per i 70 euro di canone inclusi nelle bollette elettriche arrivate a luglio) tenta un imbarazzato aggiustamento in corsa. Parla di un piano del Cda Rai per l’autoregolamentazione degli stipendi. La stessa che è stata fatta a pezzi già al momento del suo arrivo alla direzione della tv pubblica, quando gli offrirono lo stesso stipendio del suo precedente Luigi Gubitosi, e lui lo accettò. “Me li offrirono”. Che altro poteva fare, se non accettarli?

One thought on “La Rai minaccia i dipendenti: vietato parlare con i media degli stipendi

  1. Omertà mafiosa. E’ possibile che una parte di questi stipendi, finisca nelle tasche di qualche politico. Si deve smettere di pagare il canone per fermare queste ruberie indecenti.

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