Almeno 16.000 arresti e 50.000 licenziamenti: questo il risultato delle purghe su vasta scala dell’esercito e delle istituzioni civili lanciate dalla Turchia dopo il fallito golpe di metà luglio volto a rovesciare il presidente Recep Tayyip Erdogan.
Secondo il ministro dell’Interno Efkan Ala, in totale 15.846 persone sono state arrestate fra cui 10.901 soldati, 2.901 poliziotti e 2,.67 magistrati. Sempre secondo Ala, 8.133 dei quasi 16.000 cittadini turchi arrestati si trovano attualmente in carcere fra questi 5.266 soldati, 1.684 magistrati e 1.019 poliziotti. In 3.000 sarebbero stati già rilasciati, secondo un ufficiale turco, anche se su questo numero non ci sono conferme.
Secondo l’agenzia progovernativa Anadolu, 51.322 persone sono state licenziate dalle istituzioni pubbliche. La maggior parte provengono dal settore dell’educazione (42.767 persone) fra insegnanti e personale amministrativo. (con fonte Afp)