NOVENTA VICENTINA – Era il coordinatore degli imam dal dicembre scorso, ma la carica è durata poco. Ieri sera è stato imbarcato a Fiumicino per il Marocco. Lì è ora anche la sua famiglia, moglie e quattro figli, che vivevano in Emilia. Una delle figlie, peraltro, l’aveva chiamata Jihad.
Come riporta il Gazzettino, il provvedimento di espulsione del Ministero per Mohammed Madad, 52 anni, imam del centro di cultura e preghiera islamica Abonna di Noventa Vicentina, in via delle Arti 12, è particolarmente pesante: l’allontanamento solitamente è di cinque o 10 anni, per lui gli anni di divieto di reingresso in Italia sono invece 15. E’ stato considerato una minaccia per la sicurezza dello Stato e capace anche di agevolare organizzazioni o attività terroristiche anche internazionali.
Le sue prediche erano troppo radicali. Nella sua veste di guida spirituale ha imposto ai fedeli una visione radicale e intransigente dell’Islam in chiara matrice salafita.
La Digos ha raccolto le prove del suo islamismo radicale, evidentemente con riferimenti anche alla cosiddetta “guerra santa”. Il ministero dell’Interno ha agito in fretta, per motivi di ordine pubblico.