ROMA, 24 LUG – “Continueremo a tenere la barra dritta sulla politica di crescita e consolidamento”. Lo afferma il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan al termine del G20 in una intervista a Rainews24 a chi gli chiede se gli obiettivi del governo su crescita e finanza pubblica vadano ripensati alla luce delle incertezze internazionali. Padoan ha rilevato “come fra pochi mesi vareremo la legge di stabilità e valuteremo il nuovo quadro macroeconomico alla luce di un rallentamento globale” che già si vedeva prima della Brexit la quale avrà su alcuni paesi europei “effetti limitati”. ANSA
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L’Italia è è in deflazione e i dati relativi ai prezzi al consumo indicano un calo dello 0,2 per cento nel primo semestre del 2016: un andamento che potrebbe far registrare, per la prima volta dal 1959, una variazione dei prezzi negativa. A sottolineare il ‘ritorno al passato’ sul fronte dei prezzi è la Cgia di Mestre che tuttavia ricorda come nel 1959 il PIL italiano correva (+7 per cento) mentre oggi la nostra economia fatica a superare tassi di crescita dell’1%.
Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della CGIA, su 200 voci di prodotto analizzate la deflazione si è verificata in ben 68 casi. E, al di là di settori particolari come l’hi-tech dove il progresso tecnologico consente la contrazione dei prezzi (computer fisso -12,7 per cento) e dei prodotti energetici (gasolio auto -12,5 per cento e benzina -7,6 per cento) che hanno beneficiato di un prezzo del petrolio sotto i 50 dollari al barile per tutto il primo semestre, la deflazione ha colpito anche altri comparti di spesa, in particolare molti prodotti alimentari. Pomodori (-7,2 per cento), insalata (-2,4 per cento), zucchero (-2,4 per cento) e gelati (-2,0 per cento) sono i prodotti che hanno visto la riduzione dei prezzi maggiore ma la lista degli alimentari con il segno meno è lunga.