Quattro cristiani copti e cinque musulmani sono rimasti feriti negli scontri settari esplosi nei giorni scorsi nel villaggio di Edmo, situato nel terrirorio del governatorato di Minya, nell’Alto Egitto. Dopo gli scontri, le forze di polizia hanno aumentato il livello di controllo nel villaggio, con l’intento di prevenire nuovi scontri e riportare la situazione alla calma.
Quello del villaggio di Edmo rappresenta l’ennesimo episodio dell’escalation di conflitti settari che sta interessando in particolare il governatorato di Minya. Lo stesso Sheikh Ahmed al Tayyib, Grande Imam di al Azhar, è intervenuto con una dichiarazine pubblica, in cui invita gli abitanti della regione a scegliere la via della ragione, per impedire il dilagare della sedizione settaria.
L’Organizzazione “Iniziativa Egiziana” ha conteggiato almeno 77 episodi più o meno gravi di violenza settaria avvenuti nella regione di Minya dopo la cosiddetta rivoluzione del 26 gennaio 2011.
Gli organi direttivi della Casa della Famiglia egiziana (organismo di collegamento interreligioso attivato da alcuni anni per prevenire e mitigare le contrapposizioni settarie) hanno deciso di inviare alcuni operatori nei villaggi della zona dove si sono verificati gli incidenti più recenti, per dare il proprio contributo alla pacificazione sociale. Ma alcune organizzazioni – compresa “Iniziativa egiziana” – contestano l’efficacia dei cosiddetti “incontri di riconciliazione”, raduni pubblici ispirati dalle autorità locali per mettere a confronto i membri delle diverse comunità religiose dopo il consumarsi di scontri settari e indurli a pubblici atti di pacificazione. Una prassi che, secondo i critici, si trasforma in mero rito convenzionale, e finisce per garantire l’impunità ai responsabili di atti violenti e intimidatori. (GV) (Agenzia Fides)