«Non mi piace dire che Troia brucia, che l’Europa è ormai una provincia anzi una colonia dell’Islam e l’Italia un avamposto di quella provincia, un caposaldo di quella colonia. Dirlo equivale ad ammettere che le Cassandre parlano davvero al vento, che nonostante le loro grida di dolore i ciechi rimangono ciechi, i sordi rimangono sordi, le coscienze svegliate si riaddormentano presto e i Mastri Cecchi muoiono per nulla.
Ma la verità è proprio questa. Dallo Stretto di Gibilterra ai fiordi di Soroy, dalle scogliere di Dover alle spiagge di Lampedusa, dalle steppe di Volgograd alle vallate della Loira e alle colline della Toscana, l’incendio divampa. In ogni nostra città v’è una seconda città. Una città sovrapposta ed uguale a quella che negli Anni Settanta i palestinesi crearono a Beirut installando uno Stato dentro lo Stato, un governo dentro il governo. Una città mussulmana, una città governata dal Corano. Una tappa dell’espansionismo islamico. Quell’espansionismo che nessuno è mai riuscito a superare. Nessuno. Neanche i persiani di Ciro il Grande. Neanche i macedoni di Alessandro Magno. Neanche i romani di Giulio Cesare. Neanche i francesi di Napoleone. Perché è l’unica arte nella quale i figli di Allah hanno sempre eccelso, l’arte di invadere conquistare soggiogare. La loro preda più ambita è sempre stata l’Europa, il mondo cristiano,[…]
Ma, soprattutto, basta ricordare ciò che Boumedienne (dal quale Ben Bella era stato destituito con un colpo di Stato tre anni dopo l’indipendenza dell’Algeria) disse nel 1974 dinanzi all’Assemblea delle Nazioni Unite: «Un giorno milioni di uomini abbandoneranno l’emisfero sud per irrompere nell’emisfero nord. E non certo da amici. Perché vi irromperanno per conquistarlo. E lo conquisteranno popolandolo coi loro figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria».
Non disse una cosa nuova. Tantomeno una cosa geniale. La Politica del Ventre cioè la strategia di esportare esseri umani e farli figliare in abbondanza è sempre stato il sistema più semplice e più sicuro per impossessarsi di un territorio, dominare un paese, sostituirsi a un popolo o soggiogarlo. E dall’Ottavo Secolo in poi l’espansionismo islamico s’è sempre svolto all’ombra di questa strategia. Non di rado, attraverso lo stupro o il concubinaggio. Pensa a quel che i suoi guerrieri e le sue truppe di occupazione facevano in Andalusia, in Albania, in Serbia, in Moldavia, in Bulgaria, in Romania, in Ungheria, in Russia. Ed anche in Sicilia, in Sardegna, in Puglia, in Provenza. Anche in Kashmir, in India. Per non parlar dell’Africa. Incominciando dall’Egitto e dall’intero Maghreb. Però con la decadenza dell’Impero Ottomano la Politica del Ventre aveva perso brio, e il discorso di Boumedienne fu come uno squillo di tromba che scuote gli immemori.»
Oriana Fallaci