RABAT, 18 LUG – Tentazione integralista sulle spiagge del Marocco. Un drappello di voyeuristi scatta fotografie alle bagnanti in bikini e poi le pubblica sul profilo Facebook sotto il nome fittizio di Aicha Amal. Con il pretesto di agire per il rispetto della religione e della morale, devono essere in molti quelli che armati di telefonino riprendono le marocchine stese a prendere il sole o che giocano sulla spiaggi a o mentre entrano in acqua. Un reportage a più voci che non avrebbe nulla di particolare non fosse per i commenti che in forma di didascalia accompagnano quelle foto: “ritrovate la strada maestra e rivolgetevi a Dio”, “ecco cosa succede in Marocco, terra d’Islam, principato dei credenti“, “Attenzione, giovani marocchine, abbiamo occhi che vi riprendono sulle spiagge e mostreremo le vostre foto per prevenire il degrado del paese”.
Gli internauti hanno reagito per primi; ora la polizia indaga, i quotidiani mettono in guardia. Per il momento non sono scattate denunce, nonostante le minacce: “attenzione abbiamo già 10 milioni di scatti, li pubblicheremo“. Tutti presi a insaputa delle protagoniste che vi sono ritratte, arrivano dai luoghi più frequentati di questa calda estate marocchina, Rabat, Salé, Kenitra, Agadir e Casablanca.
La polizia scientifica cerca di smascherare gli autori di questa campagna denigratoria contro il due pezzi e in generale l’esposizione del corpo femminile sulla spiaggia. Lo scopo dell’operazione voyeurista sarebbe quello di terrorizzare le bagnanti e spingerle a “pentirsi per ritrovare la strada di Dio“. (ANSAmed).
Ma che cazzo dite? Il Marocco vive di turismo è impossibile che succeda questo fatto. {…]
Aggiornati Erika, così fai meno figuracce