Città del Vaticano, 17 lug. – Nel mondo di oggi l’ospitalità “rischia di essere trascurata”: lo ha detto il Papa all’Angelus: “Si moltiplicano le case di ricovero e gli ospizi, ma non sempre in questi ambienti si pratica una reale ospitalità”, ha detto, “diminuisce la probabilità per chi è straniero, emarginato, escluso di trovare qualcuno disposto ad ascoltarlo: perché è straniero profugo migrante”.
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Francesco, che ha incentrato il duo ragionamento sulla capacità di “ascoltare”, ha sottolineato che “nella capacità di ascolto c’è la radice della pace”.”Nel suo affaccendarsi e darsi da fare”, ha detto il Papa commentando il brano evangelico di Gesù che visita due sorelle, Marta e Maria, “Marta rischia di dimenticare la cosa più importante, cioè la presenza dell’ospite, che era Gesù in questo caso. L’ospite non va semplicemente servito, nutrito, accudito in ogni maniera. Occorre soprattutto che sia ascoltato: ricordate bene questa parola, ascoltare.
Che l’ospite sia accolto come persona, con la sua storia, il suo cuore ricco di sentimenti e di pensieri, così che possa sentirsi veramente in famiglia. Altrimenti è un ospite di pietra. (askanews)