Sale ancora la tensione fra Ankara e Washington: il ministro del Lavoro turco ha ipotizzato apertamente, riferisce la Bbc, che gli Usa siano dietro il fallito golpe della notte fra venerdi’ e sabato, mentre il segretario di Stato, John Kerry, citato da Lussemburgo, ha negato tutto mettendo in guardia la Turchia da quelle che ha chiamato “pubbliche insinuazioni”. I sospetti sugli Usa – ha detto Kerry – “sono totalmente falsi e danneggiano” i rapporti.
“Se gli Stati Uniti sosterranno” Fethullah Gulen, negandone l’estradizione in Turchia con l’accusa di aver organizzato il fallito golpe, “questo danneggerà la loro reputazione. Non penso che continueranno a proteggere una persona del genere”, ha detto il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, citato dall’agenzia statale Anadolu.
E non si ferma la resa dei conti. “Ci sono circa 6 mila arresti, e la cifra supererà i 6 mila attuali. Continuiamo a fare pulizia”: prosegue il ministro della Giustizia turco. ansa