E’ finito sul registro degli indagati con l’accusa di istigazione all’odio razziale il poliziotto in servizio alla Questura di Prato sospettato per alcuni commenti apparsi nei giorni scorsi sulla sua pagina Facebook, con insulti alla compagna del nigeriano morto a Fermo durante una rissa e macabri auspici alla Presidente della Camera, Laura Boldrini.
La Procura – scrive repubblica/firenze – è ora al lavoro per chiarire se le frasi appartengano al poliziotto o se il suo profilo sia stato violato. In attesa di completare gli accertamenti, il questore Paolo Rossi ha fatto spostare l’agente in un altro ufficio, lontano da rapporti con il pubblico. “Una misura presa anche a sua tutela – spiega – ha tutto il diritto di chire la sua posizione. Di certo sono frasi gravissime, incommentabili. Nel frattempo si è deciso di aggregarlo a un ufficio non operativo, burocratico. Lunedì apriremo invece il procedimento disciplinare”.
I due post, poi rimossi, contenevano frasi sessiste, con anche l”auspicio di violenze nei confronti della presidente della Camera. Insulti anche nei confronti di un “parroco che ha fatto l’omelia”.
…come sempre paga il più debole!
Se lo ha fatto, il poliziotto dovrebbe scusarsi, ma solo dopo le scuse della Boldrini per aver immediatamente preso per buone le dichiarazioni della vedova, che invece sembra aver reagito fisicamente ad un’offesa verbale ed aver poi mentito agli inquirenti.