Un miliardo di euro. Cioè quasi duemila miliardi delle vecchie lire, per chi ha più di trent’anni e memoria della nostra ex moneta nazionale. E’ quanto ci costerà nel 2016 la Camera dei deputati guidata da Laura Boldrini. La cifra non solo è mostruosa, ma è anche più alta di quella stanziata nel 2015. Segno che i risparmi tanto sbandierati sono già finiti, anche se il comunicato della Camera vanta risparmi da 270 milioni di euro nella legislatura in corso rispetto a quella precedente.
Esattamente, quest’anno Montecitorio ci costerà 996 milioni di euro contro i 986 dell’anno scorso. A rendere note le cifre del bilancio di Palazzo è il sito La Notizia diretto da Gaetano Pedullà. La parte più consistente della spesa andrà in stipendi ed emolumenti per il personale dipendente: 213 milioni in tutto, cui vanno aggiunti i 16 per il personale non dipendente.
Ci sono, poi, i deputati. Tra indennità (81 milioni) e rimborsi vari (altri 63 milioni), per il 2016 il bilancio di previsione parla di ben 144 milioni, cifra che si manterrà inalterata anche negli anni successivi. E i vitalizi: nell’anno in corso per gli assegni di pensione degli ex deputati se ne andranno altri 135 milioni di euro. E ancora: 2,1 milioni per la ristorazione, 6,6 milioni per le pulizie, 4 milioni per la comunicazione istituzionale (175mila euro solo per i servizi fotografici), ben 10 milioni per i trasporti (tra aerei, auto e treni).
Poi ci sono anche le voci di spesa più curiose. Come, ad esempio, la manutenzione dell’arredo verde, per cui Montecitorio spenderà 215mila euro, o il controllo dei plichi postali (altri 580mila euro).