L’Europa aveva stanziato 180 milioni di euro per la sicurezza dei treni: non sono stati usati perché il decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti non è mai arrivato

Il binario unico pugliese su cui si è fermata la vita di 27 persone e davanti al quale l’Italia intera è rimasta attonita, stordita da tanto orrore non è un’eccezione. Il 60% della rete ferroviaria è formato dal binario unico. In Italia il trasporto pubblico locale è regolato dalle Regioni. E spetta agli enti local spendere i soldi per migliorare le linea. Ma i soldi non ci sono per tutti e così mentre alcune regioni hanno modernizzato le loro linee come la Lombardia e il Trentino Alto Adige, altre ricorrono ancora a sistemi di sicurezza che risalgono agli anni Cinquanta.
L’assurdo – Come scrive La Stampa, per rimediare questa situazione era arrivata una Direttiva europea – recepita l’ anno scorso nel decreto legislativo 112/2015 – che questa modernizzazione (con gli standard e i controlli della Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria) la imponeva a tutte le reti ferroviarie interconnesse con quelle europee. Ma far scattare l’ obbligo il ministero delle Infrastrutture e Trasporti avrebbe dovuto emanare entro il 15 gennaio scorso un decreto indicando esplicitamente l’elenco delle tratte ferroviarie interessate. Il decreto ministeriale non è arrivato. L’Europa aveva stanziato 180 milioni di euro per modernizzare la rete ferroviaria, ma quei soldi sono rimasti inutilizzati. In Puglia il binario della morte è rimasto unico, il blocco automatico di sicurezza non è arrivato e si viaggia ancora con il blocco telefonico. LIBERO