Brexit, gli anziani conoscono due realtà: prima e dopo l’ingresso nella UE

 

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Fratture generazionali : da sempre esistono e bisogna vedere, caso per caso,in che consistono. A proposito della “Brexit” alcuni colpevolizzano gli elettori anziani (anche chiamandoli spregiativamente “i vecchi”) contrapponendoli ai giovani. Peraltro gli anziani hanno conosciuto le due realtà : l’Inghilterra prima della UE e dopo la UE . Avevano quindi parametri di confronto. I giovani viceversa sono cresciuti nella nuova realtà della UE e non solo non hanno gli stessi parametri di confronto, ma hanno pure dimostrato che a molti, anzi troppi , non gliene poteva “fregar de meno”, perché fra loro solo il 35 % è andato a votare.

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D’altronde pesa anche il fenomeno generazionale di una consistente percentuale di giovani che oggi continuano a vivere coi “vecchi” genitori fino all’età di trent’anni e passa. Ora qualcuno si pente d’aver votato per la “Brexit” : nel “medioevo occulto” in cui ancora viviamo, sopravvive la mentalità dello schiavo che preferisce mangiare, brontolando, la ciotola di zuppa che gli passa il padrone, piuttosto che affrontare con dignità di uomo i rischi della libertà che può anche far conoscere i morsi della fame.

Forse rivoteranno e se poi vinceranno i “remain”, forse giocheranno “la bella”? Vedremo.
Che ci volete fare : c’è chi teme gli errori, possibili, della democrazia e non quelli delle dittature politico-finanziarie, come se non fossero esse stesse qualcosa di peggio di un errore.

In ogni caso , gli autentici europeisti democratici considerano il voto inglese sulla UE un forte e ragionevole segnale di disagio grave della gente nei confronti di un’Europa che scontenta tanti, troppi dei suoi cittadini. Veramente incredibile lo slogan di quelli che, con le terga ben protette,di fronte alla dittatura finanziaria europea proclamano che “indietro non si torna”. Solo gli irresponsabili, o i profittatori, possono pensare che di fronte ad errori non si torni indietro per correggere qualcosa che evidentemente non va. Sull’orlo di un precipizio un passo indietro è salvifico. E poi si riprogramma una strada , una “road map”, per dare a chi crede veramente nell’Europa l’opportunità di ricostruire un futuro, senza attardarsi e aggrapparsi ottusamente ad un sogno tradito.

Vittorio Zedda

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