“Il Titanic UE sta affondando: i referendum anti UE si moltiplicheranno alla faccia dei burocrati di Bruxelles e del comunista Napolitano che odiano il voto popolare”
“Grazie alla Brexit, ora è chiaro a tutti che il Titanic dell’Unione Europea, dove per anni banche, lobby finanziarie e la Germania hanno fatto festa depredando il popolo, sta affondando sotto i colpi della libertà e della democrazia. Prima che il Titanic affondi del tutto e ci trascini in un altro mare di guai e di macerie, anche il nostro Paese farebbe bene a seguire l’esempio inglese e salutare questa UE sempre più allo sbando. La Gran Bretagna dimostra che anche fuori da questa UE c’è vita e c’è speranza: la Brexit non è una catastrofe ma una straordinaria prova di libertà contro la dittatura dell’UE e una straordinaria opportunità per tutti i Popoli Europei che vogliono tornare liberi e padroni della propria sovranità territoriale, legislativa, monetaria ed economica”.
Lo dichiara l’europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto in vista della seduta straordinaria del Parlamento Europeo convocata sulla Brexit per martedì 28 giugno.
“Vedremo subito martedì prossimo, nella seduta straordinaria del Parlamento Europeo a Bruxelles, se questa Europa di burocrati e parrucconi farà autocritica e deciderà finalmente di cambiare strada o se, come temo, continuerà nella folle direzione di marcia indicata dalla Merkel e da Juncker – dichiara l’eurodeputata Bizzotto – Sarebbe da pazzi fare la guerra alla Gran Bretagna e pensare che il problema sono gli inglesi che hanno votato democraticamente sul proprio futuro: il vero problema per la sopravvivenza dell’Europa è il modello profondamente ingiusto e sbagliato di questa UE che è diventata uno mostro burocratico e finanziario che ha massacrato i nostri popoli. O questa UE cambia subito, oppure la sua fine è vicinissima perché i referendum per l’uscita dall’UE si moltiplicheranno in tanti altri Paesi. Alla faccia del comunista Giorgio Napolitano e dei suoi compagni di merende europei che tanto odiano il voto del popolo”.