Islam, Pakistan: cantante sufi ucciso in un agguato “Era blasfemo”

 

Uno dei più conosciuti musicisti sufi è stato ucciso ieri in Pakistan da killer sconosciuti in quello che la polizia ha descritto come un “atto di terrorismo”.

Amjad-Sabri

Amjad Sabri, che aveva circa 45 anni, viaggiava in auto con un amico nella città di Liaqatabad, quando una moto ha affiancato la vettura e quelli che erano a bordo hanno iniziato a sparare, secondo quanto ha riferito la polizia.

Sabri è stato colpito da cinque proiettili ed è stato portato in ospedale, dove è morto, mentre il suo amico, Saleem Sabri, è in condizioni critiche. L’agguato è stato rivendicato dai Talebani del Pakistan. Il portavoce del gruppo integralista ha accusato il cantante di essere “blasfemo” senza specificare altro.

Volto celebre della musica pakistana, Amjad Sabri era anche molto conosciuto all’estero per i messaggi di pace dei suoi testi. La ‘corrente’ dell’Islam a cui si ispirava, il sufismo, è infatti osteggiata da numerosi gruppi integralisti sunniti. In passato il cantante, come molti altri suoi colleghi, aveva ricevuto varie minacce di morte.

L’agguato, scrive Repubblica, ha provocato un’ondata di choc in tutto il Paese dove il clima è sempre più pesante: quello di ieri è solo l’ultimo attenato dei fondamentalisti sunniti, “determinati a creare un clima di terrore in tutto il Paese contro sètte ‘eretiche’ e influenze occidentali”.

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