“Sono profondamente convinto che non solo l’Unione Europea non si dissolverà ma sarà obbligata dagli eventi della storia a convergere verso politiche sempre più armonizzate. È possibile che quest’obiettivo sia raggiunto solo dopo un ulteriore approfondimento della crisi in corso ma è anche probabile che, se questo processo si evolverà nella sua positiva direzione, fra dieci o vent’anni la Gran Bretagna sarà obbligata a riconoscere che il proprio futuro sarà garantito solo schierandosi tra i Paesi guida dell’Europa”. Così l’ex premier Romano Prodi in un intervento sul Messaggero.
“All’indomani del referendum deve cominciare un’immediata azione dei Paesi del nocciolo duro europeo per mettere in atto forme di più stretta collaborazione, senza le quali non vi è per noi alcun futuro nel mondo globalizzato”, scrive Prodi. “Un cammino che dovremmo compiere in ogni modo perché, di fronte agli Stati Uniti ed alla Cina, un’Europa che non è né cotta né cruda non può avere alcun ruolo”.
“Deve essere perciò chiaro – prosegue l’ex premier – che la manifestata diversità della Gran Bretagna (sia che essa si esprima in un voto a favore o in un voto contrario alla permanenza nell’ Unione) impone di compiere queste scelte prima che il progresso dell’Europa continui ad essere così lento da emarginarla ancora per lungo tempo da qualsiasi ruolo di guida della politica mondiale”. (ANSA)