Lo Stato premia un assassino reo confesso: il partigiano Teppa

 

partigiano

71 anni dopo non ci può essere odio nè rancore, ma casomai umana pietà verso un uomo anziano al traguardo della propria esistenza terrena.
Se l’ex partigiano fosse realmente pentito per quanto fatto nel luglio del ’45, avrebbe dovuto, quanto meno, rifiutare il riconoscimento come vero e concreto gesto di rappacificazione.
Invece, accogliendo questa onorificenza, il partigiano Teppa ha premuto nuovamente il grilletto scaricando idealmente una nuova mitragliata di pallottole su uomini e donne inermi.
Verso uno Stato poi che premia un assassino reo confesso, c’é poco da dire: non è una novità, la cronaca di tutti i giorni ne é piena.
Questa è la Repubblica Italiana del nuovo corso Renziano.

Alex Cioni

One thought on “Lo Stato premia un assassino reo confesso: il partigiano Teppa

Comments are closed.