Dal prossimo anno sarà possibile uscire dal lavoro fino a tre anni prima dell’età di vecchiaia con l’anticipo pensionistico (Ape) da restituire in 20 anni. Ma per chi lascia l’impiego volontariamente la rata di prestito potrebbe arrivare fino al 15% dell’assegno per quei 20 anni: è quanto emerso all’incontro tra Governo e sindacati sulla previdenza. I tempi per la restituzione del prestito dovrebbero essere di 20 anni, quindi nel caso di uscita a 64 anni si pagheranno rate fino a 84.
“Sulla flessibilità in uscita il governo ha avanzato una proposta indecente. Piuttosto che flessibilità in uscita, il governo propone un’uscita a pedaggio e il pedaggio sarebbe di una mensilità per ogni anno di anticipo del pensionamento.
Uno studio della UIL ipotizza il sacrificio di un importo pari a 898 euro all’anno per chi percepirà una pensione di 1000 euro netti. Banche, assicurazioni e istituti finanziari (i veri azionisti del governo Renzi) gestiranno un bell’affarone, con tassi di interesse remunerativi e zero rischi”. Così in una nota i deputati di Possibile Civati, Maestri, Brignone, Pastorino, Matarrelli e l’eurodeputata Elly Schlein. ansa
Bisogna marcarlo stretto questo bischero perche ‘ quello che ti da con una mano te lo sottrae con due mani ,vedi tagli a esami e tiker ospedaliero