I traditori parlano di “salvataggi”, i razzisti parlano di “accoglienza”, i buonisti – un mix tra traditori e razzisti – parlano di “aiuti umanitari”.
Tutte balle, tutta dissimulazione asservita al Mainstream di regime, ma fidatevi, si tratta semplicemente di “sostituzione etnica”.
I traditori favoriscono l’esodo, i razzisti l’emigrazione, i buonisti l’immigrazione clandestina, ma qualunque sia il metodo, il loro unico scopo è introdurre stranieri in Italia, perchè l’importazione di risorse umane fa guadagnare più della droga, altro business che i traditori, razzisti e buonisti, difendono fino a volerlo liberalizzare.
Dopo l’importazione, c’è la fase 2 quella della cosiddetta “accoglienza”. In realtà, si tratta di offrire manodopera al mercato nero, manodopera da sfruttare, manodopera a basso costo da mettere in concorrenza con i lavoratori italiani e con quelli di altri Paesi sviluppati, una manodopera con paga oraria di 3 euro.
I bravi finiranno tra le fila della criminalità organizzata, ben radicata nel nostro Paese dove, avendo come concorrenza solo lo Stato, potranno scegliere se ingrassare le “mafie” nostrane o quelle straniere.
I buoni, finiranno per delinquere, ingrossando l’esercito della “microcriminalità”, quello che offre più garanzie di farla franca: tra spaccio, furti, violenze, stupri, rapine, ecc. solo 2 o 3 su 100 finiranno per essere “fermati” per qualche ora appena in una Caserma o Commissariato oppure, nella più probabile delle ipotesi, finiranno comodamente agli arresti domiciliari (se hanno casa).
I belli e impossibili dal sapor mediorientale, finiranno invece nel letto di qualche separata affamata o di qualche giovane con la paura di rimanere sola, due categorie di sprovvedute e ignoranti che non sanno ciò che fanno, ma lo impareranno presto.
Infatti, e per fortuna, i matrimoni misti con “culture altre” durano mediamente 5 anni, ma producono un buon business nelle separazioni: impegnano avvocati, giudici e tribunali e spessissimo anche la Farnesina per la guerra dei figli sottratti o addirittura rapiti.
Mi fermo qui, mi sono reso conto di sprecare la cosa più preziosa che ho… di farmi rubare il tempo….
Per concludere: oggi sono in arrivo nei nostri porti altre 1.600 risorse umane che accoglieremo a braccia aperte, anche correndo il rischio di allevare serpi in seno… e se tra questi ci sarà il solito neonato orfano o il frutto di quello che le osannate “culture altre” considerano la donna solo per fare figli anche in viaggio. Chissà se lo chiameranno “Orlando”?
Come non condividere con chi ha scritto l’articolo, sarebbe solo dei pazzi e delinquenti.
Ha ragione l’articolista. Qua le categorie morali dei buoni e dei cattivi, dei belli e dei brutti, sono del tutto inappropriate.
Si tratta di “eugenetica” e dunque di ibridazione razziale, simil-Londra-Parigi-New york-Amsterdam-Brexelles e così via. Le nostre antiche città europee mutano razza e cultura etnica. Kalergi è uno degli ispiratori di questa orribile mutazione antropologica.
I progettisti eterofobi sono i coniugi Rothschild & Rockefeller, fino a Warburg, Morga, Soros, Kissinger ed altri che discendono dalle vette della piramide con l’occhio di Dio che “Illumina” il mondo, ed effigia una faccia della banconota verde Ammerrecana.
Mary Shelley con il suo Frankenstein era quasi una maestrina alle prime armi dell’eugenetica, evidentemente già sognata da oltre un secolo.
Mi viene alla mente a tale proposito, il primo “King Kong” (1933) con la regìa di Meriam Cooper, Americano, naturalmente, nel quale il mondo tribale Africano, impersonato da un gigantesco Gorillone, “King Kong”, cui una tribù sacrificava in pasto, periodicamente le sue vergini, che viene conquistato dalla bionda bellezza della civiltà, impersonata da una giovane donna in avventura esplorativa alla ricerca del mostro Primate. Bene, se la civiltà conquista lo scimmione gigantesco e selvaggio, questo conquista con la sua primigeneità dell’animo, il cuore della giovane fanciulla. Questo amore sommerso tra le due profonde diversità, viene soffocato comunque dalla malvalgità vera e perversa, della civiltà bianca.
Richiamo anche il film francese”La bella e la bestia”, (1946) entrambi con molti remake successivi, con la regìa del bravo Jean Cocteau, e nel quale pure la bellezza d’animo del mostruoso uomo-lupo cui un padre per debito, sacrifica la bella figlia spontaneamente offertasi in sua salvezza, la quale si innamora dell’animo della bestia, che viene così liberata dall’incantesimo malefico, rivelandosi un bel giovane.
In ultimo, richiamo il film di animazione “Fratello orso”, in cui il cuore femminile riesce a far comunicare una giovanissima squaw allontanatasi dalla tribù, con un orso, il cui linguaggio, pur umano, non era comprensibile agli umani. La giovane ragazza riesce a capire il suo linguaggio perché la lega a lui un profondo sentimento di fratellanza che la invola successivamente con il nuovo compagno, mutando anche lei in una orsa ed avvolti in un magico tunnel di luce che li invola verso in cielo.
Bene, in tutti e tre i casi la filmografica “educativa” particolarmente, Americana, dà sfoggio delle sue mirabili astuzie per incidere nella cultura femminile lo stigma della “crocerossina”, che riesce a superare le barriere della diversità con il cuore che non possiede il maschio artefice della civiltà moderna, tali da innamorarsi anche di creature mostruose, perché capace di abbattere le barriere delle diversità e scoprire quella interiorità che rende fratelli e simili tutti gli uomini.
Già da questi film si comprende bene come la futura proiezione omologativa delle specie umane, era un traguardo a cui tendere e con essa non il dialogo tra le diversità era concepito come ricchezza dell’armonia universale delle diversità, bensì come la loro distruzione, che oggi chiameremmo epurazione etnica.
Una orribile ed involuta, subumana della Storia del mondo e della ricchezza della vita, cui tutti dobbiamo fare opera di profonda opposizione, soprattutto con la consapevolezza del crimine contro l’Umanità, che una sciagurata casta sta mettendo dìsciaguratamente in opera!
Splendido articolo!