Al Csm “le nomine non convergono sul candidato migliore, ma temo che” la prassi sia quella di “uno a me, uno a te e uno a lui” che è “una cosa orribile”. Lo ha detto Piercamillo Davigo, presidente dell’Anm, parlando delle nomine degli uffici direttivi dei vari distretti giudiziari e intervenendo al Palagiustiza di Milano ad una riunione dell’ associazione. Davigo ha auspicato la “massima trasparenza” nelle nomine, perché “è al buio che avvengono le porcherie e i baratti”
“Il Consiglio Superiore della Magistratura respinge con fermezza le espressioni sulle nomine ai vertici degli uffici giudiziari italiani che, se vere, sarebbero gravi, scomposte e sorprendenti”. Così una nota di Palazzo dei Marescialli, in cui si sottolinea che “le motivazioni” delle nomine “sono da chiunque verificabili dalle delibere pubbliche del plenum”.
“Il presidente dell’Anm sa bene – sottolinea il Csm nella nota – che parole come quelle riportate dalle agenzie di stampa determinerebbero discredito della magistratura che egli rappresenta, offenderebbero i magistrati ritenuti meritevoli di guidare gli uffici giudiziari tra cui lo stesso dottor Davigo solo qualche giorno fa nominato presidente di sezione di Cassazione”. “Il Csm – conclude la nota – proseguirà il suo trasparente e straordinario lavoro che è alla base delle decisioni e dei voti dei singoli componenti, le cui motivazioni sono da chiunque verificabili nelle delibere pubbliche del plenum”
“Le dichiarazioni che mi sono state attribuite non sono vere”. Lo precisa il presidente dell’Anm Piercamillo Davigo in merito alle parole sulle nomine al Csm. L’ANSA conferma le parole di Davigo, per altro pronunciate davanti a un centinaio di magistrati nell’aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano. Davigo, contattato telefonicamente dopo la sua smentita, ha precisato che le sue parole si riferivano alle “nomine a pacchetto”. ansa
Se mai ci fossero stati dubbi su certe nomine,ecco svelato il trucco!
-Le spese pazze del Csm: 34,5 milioni l’anno, 350mila euro solo per i pasti.
-Federico Salmeri: concesso il Permesso di Soggiorno ad un immigrato 24 enne del Gambia citando, come motivazione, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo:” Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute ed il benessere proprio e della sua famiglia, con riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, alle cure mediche ed ai servizi sociali essenziali.”
Bastano questi due piccoli appunti per giustificare le accuse di DAVIGO, tenendo presente, appunto che lui stesso si spartisce la torta.
P.S. complimenti per il giornale; oggi stesso provvederò a inviarvi un mio piccolo contributo.