Putin: se la libertà di stampa non piace, per qualcuno diventa propaganda

 

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– L’informazione deve essere libera, “obiettiva” e deve avere come fine “la ricerca della verità” in assoluto. Così Vladimir Putin ribalta le classiche accuse che in genere vengono rivolte al Cremlino sulla libertà di stampa, aggiungendo una stoccata che sembra chiaramente indirizzata agli Usa e all’Ovest: “non ci possono essere situazioni – dice Putin – in cui se una certa informazione piace a certi poteri deve essere protetta e si deve parlare di libertà di informazione, mentre se non piace, si parla immediatamente di propaganda, al servizio di qualche altro gruppo politico, o di un particolare stato“.

Il messaggio è chiaro e va a ribadire quanto sostenuto dai ministeri degli Esteri e della Difesa russi, che quotidianamente accusano una significativa fetta della stampa occidentale di fare informazione di parte e di avere un pregiudizio verso Mosca. La platea a cui parla Putin, non a caso è quella dell’informazione internazionale del convegno “Una nuova era del giornalismo: un addio al mainstream”, organizzato da Rossiya Segodnya e al quale Askanews ha preso parte.”Le informazioni dovrebbero essere obiettive a tutti gli effetti e non sottoposte ad alcuna azione repressiva” afferma Putin davanti al pubblico composto da esponenti delle direzioni di testate occidentali, destinato ad assistere anche a un discorso di Julian Assange, fondatore del sito WikiLeaks.

Putin durante la sua partecipazione al convegno, ha fatto anche i suoi migliori auguri per il 75esimo anniversario dell’agenzia Rossiya Segodnya che fa risalire la sua nascita alla fondazione della leggendaria SovInformBureau nel giugno 1941, che con i conseguenti passaggi di brand (Novosti e poi RIA Novosti), è divenuta infine, più di recente “Rossiya Segodnya”. ASKANEWS

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