L’Italia appare sempre più nel mirino dei jihadisti dello Stato Islamico (Isis): negli ultimi quattro giorni il nostro Paese è stato direttamente attaccato dalla propaganda in rete del califfato con altrettanti documenti. Uno in pdf e ben tre video, due dei quali prendono di mira Roma.
Minacce da non sottovalutare: innanzitutto presentano recentissime immagini, girate in movimento e di notte, particolare che fa pensare che a riprendere, direttamente nella capitale italiana, sia un membro o un simpatizzante dell’organizzazione terroristica. Altro dato significativo: due documenti postati in rete tra il 3 e il 7 giugno hanno titoli che chiamano in causa direttamente l’Italia, elemento del tutto nuovo. C’è ‘L’appuntamento è a Roma’, un video diffuso sabato scorso e ‘Voi volete Raqqa e noi vogliamo Roma’, un documento Pdf postato oggi.
Ma ecco, una descrizione dei quattro documenti visionati da askanews:
1. VIDEO: APPUNTAMENTO A ROMA Il filmato intitolato in arabo (e anche in inglese, dove diventa ‘The Deadline Rome’) è stato postato da “Dabiq-Al Khilafah” (“Dabiq Califfato”) alle 00:13 del 4 giugno. Il documento è prodotto dalla Fondazione al Wa’ad, (“La Promessa”), che è un organo media ufficiale dell’Isis. Nel filmato che dura 10:47 minuti e parla unicamente delle difficoltà che sta attraversando il Califfato in Libia, la scritta del titolo ‘Appuntamento a Roma’ appare per ben cinque volte, ad intervalli regolari. Dopo un lungo preambolo sull’evolversi della situazione libica, una voce narrante accusa in particolare l’Italia di guidare una coalizione per un intervento militare nel Paese Nord africano.
I jihadisti sono preoccupati soprattutto dal ruolo dell’Italia a favore del governo di unità nazionale. Quindi una chiamata alle armi contro l’occidente: “Oh Fratelli monoteisti, oh voi veri Musulmani, è vostro dovere sostenere i nostri fratelli mujaheddin in Libia. Aiutateli anche con la parola scritta. Ma voi dovete prendere le armi. Un appello alla jihad ed al martirio pronunciato con toni drammatici, seguito da un canto che recita: ‘Ricordati che la vittoria arriva solo se viene annaffiata con il sangue….’.Dopo immagini di decapitazioni del repertorio dei jihadisti, va in onda la voce dello sceicco Abu Yehia al Liby, leader leggendario, delfino di Osama Bin Laden e già comandante di al Qaeda in Libia, ucciso in un raid nel 2012. “Cari fratelli miei, – afferma – potete essere sicuri di una cosa: Allah ha promesso che sarà al vostro fianco. Lui sta al vostro fianco, vi circonda con la sua protezione e vi avvolge con la sua cura. Vi seguirà passo dopo passo. A voi non tocca altro che prepararvi ad agire, e ad preparare le condizioni perché ciò avvenga. Con pazienza e fede preparatevi ad agire, e poi agite!”.
Un esplicito invito al martirio lanciato dal leader storico jihadista. A questo punto appaiano le immagini di Roma girate in notturna, con la voce del narratore che dice: “Fratello mujahed che abiti in Libia, terra del monoteismo: tieni bene a mente la battaglia di al Khandaq e quel che ha detto il profeta, che Allah lo benedica. Se oggi la terra ti manca sotto i piedi e il coltello del nemico pende sul tuo collo, allora ricordati che Allah ha promesso che noi conquisteremo Roma, Costantinopoli e Gerusalemme’, dice prima di cambiare impostazione della voce e rivolgersi all’Italia: “A voi, gente della croce, voi romani, diciamo: sappiate che sarete sottomessi! Roma sarà nostra! Entreremo a Roma elevando le nostre grida di giubilo ed inneggiando ad Allah. Vi sgozzeremo, allagheremo le vostre strade con il vostro sangue. Questa è la promessa di Allah! E sappiate che Allah mantiene le sue promesse’.
2. DOCUMENTO PDF: ‘VOI VOLETE RAQQA E NOI VOGLIAMO ROMA‘ ‘Loro vogliono Raqqa e noi vogliamo Roma’. Con questo titolo gli internauti del califfo hanno pubblicato oggi in rete un documento in cui la capitale d’Italia è definita ‘covo’ del Vaticano.Il documento è un PDF di 8 pagine con una ‘copertina’ che mostra l’immagine del Colosseo e del Teatro Marcello. E’ stato postato su Twitter dalla Fondazione al Wafa, un organo media dell’Isis. Assoluta novità è il fatto che l’autore del documento è una donna che si fa chiamare ‘Um al Samh al Qureishyah’ (che in arabo significa ‘Madre della Tolleranza di al Qureish’, che il nome di una tribù della Mecca ai tempi del profeta Maommetto)’Voi volete Raqqaa perchè è governata dalla legge di Allah e noi vogliamo Roma perchè sia governata dalla legge di Allah’, scrive l’autrice prima di ribadire: ‘Si è Roma che vogliamo, città covo del Vaticano che è il punto di riferimento dei nazareni, dalla quale un uomo impuro noto come Papa delle guerre crociate lanciate sempre contro i musulmani’. Quindi i dettagli delle minacce: Umilieremo i miscredenti di Roma, stupreremo le loro donne (…). Si salverà solo chi abbraccerà l’Islam o si sottometterà all’Islam. Non vi è altra fede che l’Islam. Di questo vi ricrederete presto’.
3. VIDEO: TRA DUE MIGRAZIONI E’ un filmato della durata di 10 minuti postato lo scoro 3 giugno. Nel video, prodotto dalla ‘Provincia al Kheir’, i jihadisti sollecitano i musulmani migrati nella terra dei ‘miscredenti’ di dirigersi in massa nei teritori occupati dall’Isis. Il documento mostra immagini di Papa Francesco durante la visita a Lesbo dove ha incontrato dei migranti. Quindi vengono lanciate pesanti offese al pontefice, con l’invito ai migranti di ‘non accettate le elemosine di questo impostore’.
4. VIDEO: RAMADAN MESE DI CONQUISTE PER L’ISLAM Anche questo video della durata di 3 minuti è stato postato il 3 giugno, tre giorni prima dell’inizio di Ramadan: Un documento di propaganda che vuole ricordare i seguaci dell’organizzazione che il mese sacro del digiuno ‘è da sempre nella goloriosa storia dell’Islam, un mese di preghiera ma soprattutto di conquiste’. Quindi in una sorta di infografica scorrono le date di battaglie epiche vinte in passato dai musulmani. Particolare enfasi viene dedicata alla conquista islamica della Sicilia che avvenne dall’827, con immagini che raffigurano lo sbarco a Mazara del Vallo del’anno 902. Più in alto, sullo schermo che mostra lo stivale, si vede lampeggiare la scritta Roma. ASKANEWS