Due rapine nella giornata di ieri ai danni di persone anziane: la prima, violenta ed efferata, ai danni di un 79enne che ha incontrato i due malviventi in strada e li ha lasciati entrare in casa credendoli dipendenti di una società che fornisce energia, ma è stato picchiato, legato a una sedia e derubato di 3mila euro.
Poco dopo, una donna di 82 anni è stata scippata in via Vezza, lo strattone l’ha fatta cadere a terra ed è stata trasportata in ospedale. Ma non è finita: sabato sera ad essere scippata in via Mondolfo una 66enne che stava accompagnando l’anziana madre costretta sulla sedia a rotelle e oggi si registra l’ennesimo tentativo di furto a un quasi centenario.
“Al di là delle statistiche la rapina di ieri e le sue violente modalità, in termini di sicurezza percepita ha effetti devastanti” ha commentato il procuratore aggiunto e responsabile ‘ordine pubblico’ Valter Giovannini “stanno mutando gli obiettivi, sempre più spesso sono gli anziani, ritenuti incapaci di difendersi, le vittime prescelte“.
Di “Sicurezza reale e percepita” si parla spesso: “I dati numerici, positivi o negativi che siano, vanno sempre presi con cautela, perché la mera aggregazione di fatti non consente un’analisi approfondita di come quei fatti si sono svolti” aveva detto Giovannini dopo la pubblicazione del report della Polizia di Stato sui crimini in città, che ha evidenziato un aumento della violenza e dello spaccio di droga, ma un calo di furti e rapine: “Ci dobbiamo ribellare a una sorta di assuefazione e all’ineluttabilità che fatti simili accadano perchè sempre accaduti”.
“Una rapina in pieno giorno con una persona disarmata che dice ‘dammi i soldi o ti faccio del male’ oppure una di notte con un coltello puntato alla gola: il modo in cui la vittima racconterà il fatto a parenti e conoscenti sarà molto diverso”. Così pure per i furti: “Un conto è un portafogli rubato sull’autobus, altro conto, più grave, un raggiro ad un anziano con sottrazione di beni, altro ancora una razzia nella propria abitazione, un fatto che può sconvolgere un’esistenza, con danni psicologici oltre che economici” aveva aggiunto, ma per Giovannini “in strada è venuto meno quel rapporto di conoscenza reciproca che in passato aiutava a sentirsi meno soli e in qualche modo protetti dal quartiere in cui si viveva. Va ritrovato questo spirito di solidarietà umana e sociale che già di per se’ può fare prevenzione, perchè le forze dell’ordine non possono essere dappertutto”.