24 maggio, dopo 99 anni il Piave mormora ancora: i confini vanno difesi

 

Quest’oggi cade il 99esimo anniversario dell’eroica resistenza sul Piave dei soldati italiani contro l’invasione dello straniero austriaco. Allora l’Italia stava affrontando la prima guerra mondiale e la situazione era molto diversa da quella odierna.

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Eppure, il nostro paese è talmente cambiato rispetto ad un secolo fa da aver addirittura ribaltato delle cose che stanno alla base di un qualunque stato: ieri, infatti, i nostri militari venivano impiegati per la difesa dei confini della nostra nazione, oggi, invece, la Marina italiana è utilizzata per trasportare ogni mese migliaia e migliaia di clandestini dalle acque libiche sino al nostro paese.

Stiamo assistendo ad una gigantesca invasione, silenziosa ed apparentemente innocua, che viene pilotata dalle nostre stesse autorità. Ciò nonostante, l’errore peggiore che si possa fare è quello di pensare che non ci sia nulla di pericoloso nell’ingresso di milioni di persone nel nostro paese: anche l’impero romano, nella sua ultima fase di esistenza, lasciò stabilire entro il proprio limes intere popolazioni straniere, col risultato di non riuscire ad assimilarle al proprio sistema politico e culturale. Alla fine, come ben sappiamo, saranno proprio quei “barbari”, entrati dentro l’impero su invito degli stessi romani, a distruggere completamente la civiltà di Roma.

La lezione che quella storia ci insegna è che un’immigrazione regolamentata e controllata è un valore per lo stato ospitante, mentre un massiccio ingresso di stranieri crea soltanto tensioni e conflitti sociali che, solitamente, portano alla distruzione dell’intero apparato statale per come lo si era conosciuto. Dunque, oggi, il Piave, memore del generoso eroismo dei nostri soldati nella battaglia per la difesa dell’Italia, mormora ancora: i confini vanno difesi dall’invasione!

Francesco Vozza – francescovozza.net