di Angela Piscitelli
La dittatura si sta perfezionando. È cominciata con le nominations dei premier, ma non come al Grande Fratello, senza consultazione. Gli Euro-Führer ci giudicarono un po’ allegrotti, votavamo strano e dunque, complice la nostra bonomia, ci appiopparono Monti. Sembra un altro secolo, allora eravamo ancora scanzonati, speranzosi con la tendenza a minimizzare. Poi “doce doce” la nomenclatura si è piazzata dappertutto, normalizzando l’assurdo.
Non ve lo dicono, ma tutto ciò che si delibera in quel di Montecitorio altro non è che ratifichette di porcherie bruxellesi. I vassalli nominati hanno il compito di obbedire e guai a loro, se un pochino sgarrassero: gli occhi vitrei della Troika li incenerirebbero; ma loro non sgarrano. In ogni dittatura comitati centrali e funzionari se la spassano alla grande a spese del popolo bue, prezzolati per servire, incassano e servono.
Da noi il gioco è facile. Noi italiani non siamo stupidi, siamo soltanto ignavi. Siamo quelli del “capita agli altri ma a noi no”. Perfino la buon’anima di mio nonno, in altri tempi, ben più fulgidi di Patrie, si guardò bene da ficcare nel ricovero le opere d’arte che aveva raccolto con passione, “che tanto la bomba deve cadere giusto sul palazzo?”. E la bomba cadde. Così noi tutti: le dittature sono affare della porta accanto, mica nostre, ecchediamine! Sto vrenzolotto con i calzoni a zompafuosso, mica ha i baffetti, ce ne libereremo un giorno; Junker, chi è? Perchémmai lo hai portato con te? Il triangolo, no. E invece il triangolo sì, tridimensionale: è una piramide, e noi sotto a tirare con le corde i blocchi, sudando.
L’informazione se la sono comprata a tre soldi, ed è stato facile: ormai pure il Cav che tiene family (famiglia ormai, si dice solo in inglese), ha allineato le truppette al cecchipaonismo, che diventa cecchipaonazzismo quando l’ossigenato Trump infila una vittoria dietro l’altra, ma per fortuna, la Cina è vicina, Gli States sono lontani e qui lui si consola con Bergoglio cinofobo, felinofobo, invasionofilo, (San Francesco, chi era costui? Rimuginava tra sé don Bergoglio); Belpietro impallinato da Angelucci ucci ucci solo perchè si era permesso di dire che ‘sta riforma istiuzionale qui, che fa schifo a tutti, fa grandemente schifo pure a lui.
Infine, Porro; sembra un’epurazione tra tante, ma non lo è: perché Virus Rai, a differenza di tutte le altre – tutte – non urla, ma induce al pensiero. E il pensiero – merce ormai rarissima – è quanto più pericoloso esista per ogni dittatura. La canalizzazione del dissenso, di rossa memoria, si applica in forma capillare. Grande colpevolizzazione di massa: siamo cattivi perché vogliamo smantellare la meravigliosa creazione europea e scatenare la terza guerra mondiale. Contro chi, e come, non importa saperlo, così come è quisquilia la guerra che ci ha scatenato l’Isis alla quale – pena essere tacciati di crimini contro l’umanità – dobbiamo graziosamente rispondere facendoci invadere; è pinzellacchera la guerra finanziaria che ha distrutto la Grecia, sta distruggendo l’Italia, e la Francia pure non si sente troppo bene.
Siamo ingrati, perché non ci accorgiamo di tutte le prelibatezze che l ‘Europa ci profonde: l’ Erasmus! Le sottovesti a misura e i matrimoni per tutti, anche se le nozze si fanno solo coi fichi secchi. Siamo anche stupidi, perché non percepiamo quanto stiamo bene da che s’è inaugurata la stagione del non suffragio, della non critica, della non identità. L’olio di ricino era un nettare gustoso, a paragone. Per soddisfare l’atavica sete di sangue che il sapiens talora avverte, specie nei tempi di magra, tutte le tivì ci servono in prima, seconda e terza serata, delitti. Tra un po’ pagheranno i potenziali assassini, quando si troveranno a corto di materia, oppure faranno un indulto per rimetterli nella natura a cibare i talk con le loro mannaie, corde, furgoni, occultamenti di cadavere e quant’altro. Come diceva l’utile idiota da Montenero, che diede inizio alla quadriglia togliendoci le sole palle viste in circolazione nell’ultimo quarantennio: quelle di Bettino.
Noi, ignavi. Più o meno dappertutto, nella zona Euro, si accendono le rivolte e i sussulti d’orgoglio. Magari saranno represse, i dittatocrati vanno per le spicce, nascosti dietro il loro fetidissimo buonismo. però ci avranno provato. Noi ci prepariamo a metterci in coda, con la sottoveste a norma, per la scodella di riso.
Angela Piscitelli – – Zona di frontiera