Il Consiglio Ue ha concordato una posizione comune sull’attivazione di un freno d’emergenza per la sospensione dell’esenzione dei visti. Si apprende da fonti Ue. L’approccio sarà adottato al consiglio Interni di domattina a Bruxelles come ‘punto a’, cioè senza necessità di ulteriori discussioni. L’intesa è la base per poter negoziare un accordo con l’Europarlamento non appena l’assemblea avrà trovato, a sua volta, una posizione comune. Per gli Stati membri l’accordo sul cosiddetto ‘freno d’emergenza’ è un elemento fondamentale, prima di arrivare alla liberalizzazione dei visti per la Turchia nell’area Schengen, uno degli elementi centrali e controversi dell’intesa tra l’Unione e Ankara di marzo, per gestire i flussi migratori.
L’approccio comune mira a snellire un meccanismo già esistente e si basa sulla proposta presentata dalla Commissione Ue il 4 maggio scorso, con contributi mutuati anche dalla lettera inviata nelle settimane scorse da Francia e Germania. Il freno di emergenza per lo stop all’esenzione dei visti potrà essere attivato, ad esempio, nel caso si dovesse verificare una diminuzione nella cooperazione del Paese terzo a riammettere cittadini di altri Stati transitati dal suo territorio. Ma anche in caso di un aumento dei rischi per l’ordine pubblico o la sicurezza interna, e in particolare con un aumento sostanziale di crimini gravi o attacchi terroristici legati al Paese in questione. ansa europa