17 mag. – La Commissione europea vuole “accelerare” la costruzione di reattori nucleari in Europa. Lo scrive oggi lo Spiegel online che cita un documento “strategico” di Bruxelles volto a “tutelare il predominio tecnologico nel settore nucleare” europeo.
Secondo il documento, “gli stati membri devono rafforzare la cooperazione in materia di ricerca, sviluppo, finanziamento e costruzione di reattori di nuova generazione“. La documentazione deve costituire la base della futura politica atomica dell’Unione e servire da base di discussione, domani, per l’incontro dei commissari con competenze in politica energetica e successivamente essere sottoposto al vaglio del Parlamento europeo.
Secondo questo progetto l’Ue dovrebbe accelerare in particolare la costruzione di minireattori che dovrebbero entrare in funzione al più tardi nel 2030.Nel documento viene proposto fra l’altro di migliorare il quadro degli investimenti con l’ipotesi di fondi dall’Efsi (il Fondo europeo per gli investimenti strategici), dalla Bei (la Banca europea per gli investimenti) e dai programmi di ricerca europei.
L’obiettivo della Commissione Ue è duplice, riassume lo Spiegel online: ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas russo e contemporaneamente ottemperare agli impegni di riduzione di Co2. Prioritario, si legge nel documento, resta l’obiettivo della sicurezza per qualsiasi attività nucleare.Attualmente nell’Unione europea sono in funzione 131 centrali nucleari in 14 Paesi che producono circa 121 Gigawatt al giorno. In altri 14 Paesi ci sono progetti per la costruzione di nuove centrali. La Germania, al contrario dovrebbe spegnere il suo ultimo reattore nucleare nel 2022. In Italia il nucleare è stato bandito da un referendum del 1986 e nel 2011 un nuovo referendum ha confermato la scelta degli italiani. (askanews)