Nelle aree Falck i fratelli Abdulaziz, Salman e Abdul Majed Fawaz diventano partner dell’immobiliarista Davide Bizzi, mettono sul piatto 500 milioni, si prendono 140 mila metri quadrati e su quei terreni portano attività, diciamo così, ludiche.
L’architetto Renzo Piano in’un’intervista sul Corriere, parla del progetto e dice «Si andrà senza di me. Firmerò soltanto il Piano Integrato d’Intervento. Sesto poteva essere un progetto pilota, per l’Italia e l’Europa. I megacentri commerciali sono esattamente l’opposto della mia idea di urbanità».
Ora l’area diventerà un megadistretto commerciale
Ma non doveva essere lei il garante di un grande intervento legato alla sostenibilità ambientale e all’idea di città metropolitana che è il futuro di Milano?
«Garante è una parola grossa. Io mi batto per eliminare la voce periferia e sottrarre certi luoghi pieni di storia e di vita a un destino sbagliato. Non sono certamente il garante di uno shopping center con un parco divertimenti. Tutto è legittimo, per carità. Anche farsi da parte».
Lei si è fatto da parte?
«Non ho più la matita in mano».
Nell’ottobre 2010, l’area ormai di proprietà delle banche creditrici di Zunino, viene venduta per 405 milioni di euro alla cordata immobiliare capitanata da Davide Bizzi, denominata Sesto Immobiliare. Il progetto, ambizioso, prevedeva la creazione del più grande progetto europeo di riqualificazione urbana di ex aree industriali che punta a ridisegnare l’intero territorio di Sesto. Il cantiere avrevve dovuto occupare circa 3.000 lavoratori per un periodo di dieci anni.
Ora diventa una zona araba per il business.