«Quando fermiamo uno straniero, subito veniamo circondati da suoi connazionali. Ci danno dei razzisti, ci minacciano e noi siamo costretti a scappare». Siamo in Gad, l’ex fiore all’occhiello di Ferrara, e chi parla questa volta non è un residente esasperato, una donna picchiata, un giovane scippato. No, questa volta a parlare è chi, ogni santo giorno, al Gad è costretto ad intervenire per lavoro, a sedare risse, a rincorrere il pusher di turno: un poliziotto delle Volanti, che ci ha chiesto di mantenere l’anonimato.
La situazione oggi in Gad è…
«Sotto gli occhi di tutti, inutile negare il problema, minimizzare, nascondere la testa sotto la sabbia. Il problema è enorme. La situazione è così da tanti anni, troppi anni, non solo ora perché si torna a parlarne. L’unica differenza, rispetto al passato, è che oggi ci sono molte più segnalazioni. Mentre prima chi subiva stava zitto».
Le risse
«Tunisini e marocchini contro nigeriani per il territorio. Il problema è che queste persone oggi hanno capito la nostra impotenza».
Ovvero?
«Sanno che in Italia, se querelano un poliziotto, una volta su cinque la vincono. Così su due operatori, uno esce dalla macchina e filma ogni cosa per tutelarsi». […]
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Dopo la Polizia Cinese. Sarebbe bene invitare la Polizia della Tailandia. per gli spacciatori.!-