Si rifiutano di combattere, militanti sepolti vivi dallo Stato Islamico

 

isisI terroristi dello “Stato Islamico” (Daesh) hanno ucciso oltre 30 loro militanti per diserzione, dopo essersi rifiutati di combattere contro le truppe governative irachene nei pressi del villaggio di Bashir. Lo riporta la rivista online “International Business Times” riferendosi a sue fonti locali.

Si riferisce che circa 35-45 combattenti del Daesh sono stati sepolti vivi per paura, dopo essersi rifiutati di combattere contro i peshmerga curdi e le forze governative irachene nei pressi del villaggio di Bashir, situato a sud della città di Kirkuk. Proprio per l’ammutinamento dei jihadisti i peshmerga sono riusciti a strappare al Daesh il villaggio di Bashir.

La rivista fa notare che le condanne a morte per diserzione sono capitate più di una volta in passato, ma per la prima volta il gruppo terroristico ha seppellito vivi i suoi combattenti.

Lo scorso 12 marzo i terroristi avevano trucidato 2 comandanti per essersi messi in fuga dal campo di battaglia. I comandanti avevano giurato di essere pronti a morire pur di non lasciare la città di Al-Shaddad, ma in realtà sono fuggiti, abbandonando i loro uomini.

Il 5 marzo il Daesh ha condannato a morte 11 comandanti per tradimento. Il motivo è stata la frettolosa ritirata di 150 islamisti, compresi gli stessi comandanti, dalla città irachena di Tikrit dopo che le forze governative irachene avevano lanciato un’offensiva su larga scala.

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